Il porto commerciale di Venezia estende l’accessibilità nautica, e grazie ad una nuova ordinanza emanata dalla Capitaneria, potenzia la sua attrattività internazionale come gateway italiano per le rotte oceaniche.
L’ordinanza 36/2018 da’ infatti efficacia immediata ai recenti lavori di adeguamento del bacino di evoluzione lungo il canale Malamocco-Marghera, svolti recentemente dall’Autorità di Sistema Portuale, e consentirà l’accesso di navi con pescaggio fino a 11,5 metri e lunghezza massima di 335 metri, al posto del limite di 300 metri precedentemente in vigore.
Entro la fine di luglio si concluderanno anche gli escavi a ridosso della sponda ovest del canale industriale ovest. “A partire dal mio insediamento – ha dichiarato Pino Musolino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale – è stata avviata un’analisi accurata delle esigenze infrastrutturali del Porto di Venezia per individuare le criticità da risolvere e, di conseguenza, procedere con gli interventi più urgenti. L’escavo del Bacino di Evoluzione n.3 è uno di questi. Con questo intervento è stato possibile aumentare sensibilmente la competitività dello scalo”.
Il tema dell’accessibilità nautica del porto rappresenta un elemento imprescindibile non solo sul piano commerciale ma anche, e segnatamente, per quanto riguarda le attribuzioni dell’Autorità Marittima in relazione all’obiettivo di implementare contestualmente il gradiente di sicurezza della navigazione”, ha commentato Pietro Pellizzari, comandante della Capitaneria di Porto di Venezia.
Tra i principali interventi di infrastrutturazione e manutenzione in corso nel porto di Venezia, anche la realizzazione di circa 700 metri di banchina sulla sponda ovest del Canale Industriale Ovest e l’adeguamento della Banchina Emilia.
Sono invece attualmente in programma altri tre interventi di escavo da realizzare tra il 2018 e il 2019.