CITTà€ DEL VATICANO | Benedetto XVI nell'udienza di Quaresima dice più di quanto abbia fatto finora sul suo abbandono. Papa Ratzinger mette in guardia dalle tentazioni diaboliche che si riassumono nella pretesa di «strumentalizzare Dio», o «di usarlo per i propri interessi», per la «gloria e il successo».
Benedetto XVI sta per posare la cenere sul capo ai cardinali in fila, ma nelle menti riecheggiano i messaggi che parlano delle «divisioni ecclesiali» che «deturpano» il volto della Chiesa, così come è fin troppo esplicita l'esortazione a «superare individualismi e rivalità ».
Già nella declaratio che annunciava il suo abbandono Papa Ratzinger aveva indicato le qualità che deve avere un pontefice: «nel mondo di oggi» bisogna avere «nel corpo e nell'animo» il «vigore» necessario ad affrontare «rapidi mutamenti» e «questioni di grande rilevanza per la vita della fede».
Resteranno storiche le parole di Benedetto XVI, così come sono rimaste scritte nella memoria di tutti quelle di fine anno, commemorando i 50 anni dal Concilio e il «discorso della luna» di Roncalli: «Abbiamo visto che nel campo del Signore c'è sempre anche la zizzania, che nella rete di Pietro si trovano anche pesci cattivi».
Mario Nascimbeni
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[14/02/2013]