Il giovane arbitro era stato aggredito in campo e aveva ucciso un giocatore. Invitiamo il pubblico impressionabile a non guardare l'immagine.
NOTIZIE DAL MONDO | Accade a Pio XII, paese del Maranhà£o, nord del Brasile. Sta per andare in scena una partitella tra due fazioni, ad arbitrare un ragazzo di 20 anni, Otavio Jordà£o, un giovane del paese che ha da poco scoperto questa passione.
Durante la partita Josenir Abreu, difensore, prende da dietro per la maglia l'avversario e gli stringe un braccio attorno al collo.
L'arbitro fischia, cartellino rosso. Josenir Abreu si arrabbia, insultal'arbitro e gli tira un violento calcio sullo stinco.
Otavio Jordà£o, che perso la madre da poco travolta da un autobus, perde la testa: prende una roncola, raggiunge Josenir e lo colpisce al petto. Un urlo, l'uomo tenta di rialzarsi ed ecco il secondo colpo, il sangue schizza ovunque.
La folla si divide: c'è chi soccorre il ferito e lo porta in paese, mentre gli altri si accalcano attorno al ragazzino Otavio. C'è chi vorrebbe linciarlo subito, partono calci e pugni ma poi prevalgono i moderati: lo legano ad un palo e chiamano la polizia.
Gli agenti però non arrivano, passa i tempo e dal paese arriva la notizia che Josenir non ce l'ha fatta.
I due fratelli Francisco e Josimar de Sousa passano ai fatti: il giovane arbitro è stordito a calci e pugni, poi Francisco prende la sua roncola e infierisce sul corpo. Gli stacca le braccia, poi le gambe. La testa di Otavio viene piantata orrendamente su un paletto che delimita il campo. Qualcuno filma il tutto con il cellulare, le immagini arrivano alla polizia, non ci sono dubbi sugli assassini.
La polizia arresta l'omicida dopo due giorni, la sua versione sarà : «Non volevamo ammazzarlo, e nemmeno decapitarlo e farlo a pezzi. Lo abbiamo legato a un palo in attesa della polizia, ma dopo un'ora e mezza e un sacco di telefonate, visto che non arrivava nessuno…».
Paolo Pradolin
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[07/07/2013]