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Organici scuola: previsioni per settembre

Scuola: settembre non è poi così lontano e solo nel Veneto ventimila cattedre scoperte attendono un docente che le occupino.

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Mentre la pandemia ci scorre tra le dita, ci rassicura e ci avverte, la scuola già guarda al mutato orizzonte e all’inizio del nuovo anno scolastico. Il coro che lo accompagna è quello degli scolari, degli studenti e dei maturandi, questi ultimi soprattutto, alle prese con quello che potrebbe essere e sarà in tempi di Covid, la prova più importante per la loro vita.
Di loro, sarà quel che sarà: ce lo dirà il domani. Per ora osserveremo l’incognita per le ferite non rimarginate che verranno alla luce. E che prima di essere analizzate, si spalmeranno su quell’altra incognita, che riguarda, gli alunni, gli studenti dentro l’imprevedibile e stupefacente domani.
Settembre non è poi così lontano e solo nel Veneto ventimila cattedre scoperte attendono un docente che le occupino.
La Scuola si aspetta di poter ripartire con basi solide, con personale e mezzi adeguati alle esigenze dei suoi studenti.
Molti i lavoratori della scuola insistono insieme ai Sindacati per la riduzione del numero di alunni per classe, che permetterebbe una didattica più attenta alla formazione, ai bisogni che ogni alunno esprime.
In una classe numerosa succede che qualcuno rimanga invisibile più di altri, che un insegnante non ce la faccia a raggiungere le domande inespresse che si aggiungeranno a quelle già esistenti e che chiederanno ‘la cura’ per lenire i danni della pandemia.
Le cattedre di sostegno dovrebbero essere assegnate a docenti abilitati, vista la delicatezza dell’approccio con bambini e ragazzi in difficoltà e questo aspetto della vita della scuola non può più essere rinviato.

Il Ministero dell’Istruzione ha trasmesso agli Uffici Scolastici Regionali la nota che si riferisce all’organico docenti per il prossimo anno scolastico, che prevede la copertura di oltre 770 mila posti nel personale docente, tra comuni e sostegno Nello specifico, i posti autorizzati per l’organico di diritto del personale docente sono 670.825 posti comuni e 106.179 posti di sostegno.
In totale, dunque, sono circa 777.000 i posti in organico di diritto, che comprendono 50.202 posti di potenziamento e 14.142 posti per l’adeguamento.
Si tratta delle dotazioni organiche per gli insegnanti autorizzate per l’ a.s. 2021-2022, che confermano i numeri dello scorso anno ma con l’introduzione di alcune novità, come previsto dal relativo schema di decreto interministeriale in attesa di approvazione.
Che cosa cambia per il prossimo anno scolastico? In attuazione di diverse disposizioni di legge, per gli organici insegnanti 2021-2022 sono previsti i seguenti adeguamenti: incremento di 5.000 posti di sostegno; incremento di 1.000 posti in organico per le scuole d’infanzia; riduzione di 650 posti per gli istituti professionali, di cui 486 posti di Itp e 164 posti per docenti laureati.

Al Veneto spettano 47.036 posti comuni e 3867 posti di potenziamento; per il sostegno 6773 posti previsti.
La scuola del Veneto si aprirà con 2.679 pensionamenti. 7.587 posti vacanti ‘di diritto’ su 48.507 totali.
La rivista ‘La Tecnica della Scuola’ ha pubblicato i dati Sulla frequenza degli alunni, sulle iscrizioni per il prossimo anno scolastico. Dal confronto dei dati definitivi, riferiti all’anno scolastico 2020/21, con i dati finora disponibili del 2021/22, l’evidenza che emerge è segnata dal “meno”.
Questi sono i numeri complessivi degli alunni della scuola primaria e secondaria nel Veneto:
Scuole Statali: -5.060 (-4,2%); Scuole Paritarie: -2.750 (-53,4%); Totale: -7.810 (-6,1%).

In particolare, alla lettura colpiscono due dati. In primo luogo, quel -6,1% che rappresenta il calo della popolazione studentesca in Veneto per il 2021/22 è superiore al dato nazionale dello scorso anno (che era del -4,6%).

In secondo luogo, per le scuole paritarie è una vera debacle: -53,4%. Più nel dettaglio: Le scuole primarie paritarie registrano addirittura il -56,2%, a fronte di un -6,7% di quelle statali. Gli iscritti sono appena 766 nelle paritarie, mentre nelle statali sono 35.203.

Le scuole secondarie di primo grado segnano un calo del -59,6% nelle paritarie, a fronte di un -3,9% di quelle statali. Leggermente più contenuto il trend in discesa nella secondaria di secondo grado: -39,7% nelle paritarie e -2,0% nelle statali. Sono dati che fanno riflettere quelli pubblicati dall’USR del Veneto. La crisi economica, che stanno vivendo moltissime famiglie, si riflette in maniera tangibile sul sistema scolastico.

Andreina Corso

(foto da archivio)


 

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