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Omicidio con motosega a Mestre, condomini in salvo con una bugia: c’è una fuga di gas

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Omicidio con motosega a Mestre, condomini in salvo con una bugia: c'è una fuga di gas

Il giorno successivo al ‘delitto di Mestre con la motosega’ il fatto è sulla bocca di tutti. Un delitto orribile che ha scosso il centro di Mestre, dove un’anziana donna è stata uccisa e martoriata a colpi di motosega elettrica dal nipote. L’uomo, un malato psichico – coinvolto in un altro omicidio oltre 40 anni fa a Venezia – è stato arrestato dopo momenti di forte tensione dalle forze speciali della Polizia. Il suo gesto – pare – è riconducibile solo ad un raptus di follia.

Il fatto è avvenuto venerdì sera poco dopo le ore 20 in via Ca’ Venier, una stradina pedonale nel centro mestrino, dove la donna e il suo omicida abitavano in due appartamenti dello stesso condominio, la zia al quarto piano, il nipote due piani sotto. A dare l’allarme sono stati alcuni vicini di casa, terrorizzati dopo aver visto l’uomo andare su e giù per le scale del palazzo con in mano una motosega sporca di sangue.

La difficile storia personale di Riccardo Torta, 68 anni – questo il nome dell’arrestato – la conoscevano del resto anche i condomini. Nel lontano 1973 era stato coinvolto nell’omicidio di un militare della Guardia di Finanza, che aveva colpito mortalmente con una lastra di travertino lanciata dal Ponte dell’Accademia, mentre la vittima con un collega transitavano con un barchino delle ‘fiamme gialle’ in Canal Grande.

Secondo fonti investigative, l’omicida aveva iniziato a sezionare il corpo della vittima, forse con l’intento di disfarsi in seguito del cadavere. Arrivato l’allarme al 113, subito sul posto sono giunti gli uomini della squadra mobile della Questura di Venezia, gli agenti delle forze speciali, medici del Suem e del servizio psichiatrico.
Torta però era intanto rientrato nel suo appartamento, asserragliandosi all’interno.

Gli inquilini del palazzo sono stati allora fatti uscire dalle case, inizialmente con la scusa che nel condominio c’era una fuga di gas. Nel frattempo è iniziata la delicata trattativa con il 68enne, che verso le ore 22 ha ceduto, ha aperto la porta ed ha fatto entrare i poliziotti, senza opporre resistenza. (cod. art. mestress)

Paolo Pradolin
16/01/2016

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