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Casinò di Venezia al ribasso, Zaccariotto: “Fermatevi e ragioniamo”

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Nuova gara con ribasso per cessione casinò di Venezia

In merito alla notizia della nuova gara con ribasso per la cessione della gestione del casinò a privati, la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha dichiarato: «Il casinò non è un bene del comune, o meglio non riguarda solo il Comune di Venezia. E’ un patrimonio pubblico, e qualsiasi decisione che riguarda il suo futuro va presa in modo condiviso, deve riguardare anche il territorio, anche i Comuni di quella che ambisce ad essere la città metropolitana”.

“Non è possibile che scelte così importanti, che riguardano settori di attività ancora in mano pubblica, che danno lavoro a centinaia di dipendenti e che producono – pur con una flessione ben giustificata dai tempi – ancora degli utili, siano svenduti per ripianare i bilanci del Comune capoluogo. Se la logica che riguarda la Provincia, in questa fase delicata di passaggio alla città metropolitana, è quella di tenere le bocce ferme, di fermare le decisioni operando in regime di amministrazione controllata, allora non si capisce perché questa scelta non debba riguardare anche il Comune capoluogo” continua Zaccariotto.

“Siamo insieme in questa partita. Oppure è vero solo sulla carta, solo quando fa comodo al comune? Il territorio non può essere chiamato solo a sostenere i costi. Venezia vuole davvero, nel concreto, rappresentare gli interessi anche del territorio, anche dei Comuni che ne fanno parte, o invece quando si tratta di decidere lo fa in totale autonomia? Io dico, ci si fermi tutti a ragionare, a decidere una strategia condivisa, che non sia solo tattica opportunistica del momento o mera strumentalizzazione politica, e si guardi alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio pubblico, del lavoro, dei dipendenti, altrimenti la città metropolitana non funziona”.

“Se occorre congelare le scelte per una migliore tutela e gestione del patrimonio pubblico, questo deve riguardare i beni non solo della Provincia, ma anche quelli del Comune. Nel bene e nel male sempre assieme, questa per me deve essere la città metropolitana. E l’inventario lo si fa per entrambi i patrimoni, quello della Provincia e quello del Comune” dichiara la presidente.

“Per il casinò, il problema oggi non è “via Ravà”; al contrario, il problema è iniziare a guardare al casinò come impresa che dà occupazione, che garantisce lavoro in un momento difficile e complesso per il nostro territorio, che presenta un indice di disoccupazione più alto di quello nazionale. Gli utili di oggi non possono essere comparati con quelli di 10 anni fa, è cambiato il quadro economico generale. E non si può sperare che le gare e i bandi vadano al rialzo quando si è fatta una continua campagna denigratoria, quando si è sparato a zero contro l’attuale gestione del casinò. Se la strategia è quella di vendere, allora occorre puntare alla sua valorizzazione, in una visione politica, non di appartenenza partitica, o di difesa del singolo interesse. E occorre puntare e premiare una logica manageriale, di rilancio e risanamento. Non ci sto a considerare la provincia di Venezia come una colonia del capoluogo veneziano; la Serenissima era innanzitutto area vasta e con questa logica, con questa visione ha costruito nei secoli la sua grandezza. Se città metropolitana deve essere, sostanza e non forma, non un semplice giocattolo giuridico, allora si lavora insieme, le scelte si fanno assieme da adesso. Si azzerano le decisioni unilateralmente prese, e si condivide da subito il percorso. Non nascondiamoci solo dietro allo statuto, c’è ben altro da affrontare, come il caso del casinò dimostra. Lasciamo lo statuto ai tecnici, noi ragioniamo sulle strategie e sugli indirizzi politici, che sono quelli che permetteranno al nostro territorio di vedere nella città metropolitana un’opportunità, come le stesse categorie sociali ed economiche oggi ci chiedono. Lo ribadisco, Venezia non si vende, soprattutto non si svende per salvare il bilancio del comune che sia il casinò o un’isola. Il sindaco Orsoni ha voluto e creduto nella città metropolitana, ora dimostri che l’ambizione ad essere la guida di tutti i comuni è fondata” conclude Zaccariotto.

Redazione

[28/05/2014]

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