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Navi da crociera a Venezia: ecco i progetti per farle tornare

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Navi da crociera a Venezia, ecco i progetti per farle tornare: inizia così una grande trasformazione a più fasi per riportare la Stazione Marittima al terminal crocieristico di punta. Si tratta di una nuova stagione per il Porto di Venezia che sta per intraprendere una nuova era di sviluppo con una serie di progetti innovativi finalizzati a riportare le grandi navi alla Stazione Marittima. E’ il presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, Fulvio Lino di Blasio, a parlare dei tre progetti con un obiettivo: bilanciare lo sviluppo economico con il rispetto dell’ambiente.

Escavo del Canale Vittorio Emanuele III

Il progetto di escavo del Canale Vittorio Emanuele III, situato parallelamente al Ponte della Libertà, è un passo fondamentale per restituire la centralità alla Stazione Marittima di Venezia. Questa stazione era rimasta priva delle grandi navi da crociera a causa del divieto di passaggio davanti al bacino di San Marco e al canale della Giudecca che hanno portato al trasferimento delle navi.

Le prossime navi faranno il loro ingresso alla Stazione Marittima attraverso il Malamocco-Marghera e il Canale Vittorio Emanuele III. Ciò avverrà verosimilmente per la primavera del 2027. Inizialmente, si prevede che queste navi abbiano una stazza massima di 50.000 tonnellate, ma una seconda fase potrebbe consentire l’attracco di navi fino a 60.000 tonnellate. Il progetto di escavo sarà suddiviso in due stralci.

Il primo stralcio mira a portare la profondità del canale a -8 metri, con una cunetta larga 60 metri, e comporterà l’escavo di 655.000 metri cubi di sedimenti. La configurazione finale prevede una profondità di -9 metri e una cunetta larga 80 metri, richiedendo l’escavo di ulteriori 625.000 metri cubi di sedimenti. Il costo totale delle operazioni è stimato in 21 milioni di euro. Il progetto sarà sottoposto a procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) e Valutazione di Incidenza Ambientale (Vinca) per garantire il rispetto dell’ambiente circostante.

Il 2023 e il 2024 saranno dedicati alla progettazione e alle autorizzazioni ambientali, mentre i lavori inizieranno nel 2025 e si protrarranno fino a fine 2026. È previsto il primo passaggio di una nave nella primavera del 2027, momento simbolico che rappresenta l’aver riportato le navi da crociera a Venezia.

Inizialmente, la Stazione Marittima potrà ospitare 80 toccate di navi fino a 50.000 tonnellate grazie al primo stralcio. Questo numero potrebbe raddoppiare a 160 toccate con i lavori successivi, una volta raggiunta la profondità finale di -9 metri, consentendo il passaggio di navi più grandi.

Escavo del Canale dei Petroli

Parallelamente al progetto del Canale Vittorio Emanuele III, è atteso il bando per il Canale Malamocco-Marghera, noto anche come il Canale dei Petroli, entro la fine del mese di ottobre. Il progetto “Channelling” mira a valutare l’impatto idrodinamico della navigazione e a identificare soluzioni per ridurre gli impatti del traffico navale, tra cui la rimozione di sedimenti e la creazione di barene per proteggere le sponde. L’intero intervento dovrebbe portare alla rimozione di un milione di metri cubi di sedimenti per cui sarebbe già stata individuata un’area per i depositi di sedimenti. Una nuova isola che sorgerà di fronte a Fusina per il conferimento dei fanghi.

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4 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Secondo lei, terzo io, quarto ma chi sene frega, tutti scienziati, ma lasciate che le navi arrivino, meglio milioni di loro che milioni di abbronzati africani, ma state scherzando ? ricambio di cuore tutto il male a chi augura il male a chi la pensa diversamente da loro, direi di si, aggiungo tutti bravi con il c**o altrui.Shylock the first

  2. La cosa va vista e studiata molto bene da ogni punto di vista prima di dare tutte le autorizzazioni necessarie al via dei lavori di escavo dei canali di Malamocco-Marghera che quello di Vittorio Emanuele III, il cui impatto ambientale non è proprio ancora del tutto chiaro anzi vi sono molti dubbi a riguardo e poi da capire cosa comporta per le correnti sottostanti alle acque della laguna questa maggiore profondità ??…Non essendo un tecnico mi limito a questa unica ma fondamentale considerazione: l’importante che alla fine di tutto le Grandi Navi da Crociera non passino più per il bacino di San Marco!!!..Ad ogni modo dobbiamo tenere alto, vivo, costante, questo dibattito politico a tutela dell’ambiente lagunare!!!

  3. Noooooooooooooo. Distruggerete la mia, la nostra città patrimonio del mondo. Perché le questioni economiche o meglio IL PROFITTO deve sempre avere la meglio? Almeno sulle grandi navi che il NO SIA UN VERO E DEFINITIVO NO!!!
    Mi permetto… LA VOSTRA LOGICA CHE PUNTA SOLO AL GUADAGNO OGGI MI FA LETTERALMENTE SCHIFO.
    Veneziana residente che di voi tutti e delle vostre logiche sul guadagno non ne può proprio più. Posso silenziosamente augurarvi tutto il male possibile? Direi di sì.
    Cordiali saluti a tutti fuorché agli assatanati di danaro.

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