Mose: Corte dei Conti dispone sequestro di oltre un milione di euro, 1,2 milioni per l’esattezza. Si tratta di un pignoramento eseguito questa mattina dalla Guardia di Finanza in relazione all’ultimo atto dell’inchiesta sull’opera a paratie mobili.
La Guardia di finanza di Venezia ha dunque proceduto al pignoramento, su disposizione dei Magistrati della Corte dei conti, di beni per 1,2 milioni di euro.
Il sequestro, legato al malaffare durante la realizzazione dell’opera, riguarda denaro, quote societarie, crediti presso terzi e quote di pensione nei confronti dell’ex Presidente del Consorzio Venezia Nuova (CVN) Giovanni Mazzacurati (a sinistra nella foto), condannato per il danno erariale arrecato al Provveditorato Interregionale delle Opere pubbliche per il Triveneto connesso al sistema di tangenti erogate a 8 pubblici ufficiali implicati.
Parallelamente, è stato instaurata dalla stessa Procura contabile un’azione per sequestrare una casa a Cortina d’Ampezzo che Mazzacurati aveva venduto nel quinquennio antecedente alla condanna erariale, per un valore di circa 2, 5 milioni di euro.
I provvedimenti costituiscono l’ultimo atto delle azioni di responsabilità per danno erariale promosse dalla Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti del Veneto in relazione alle indagini penali concernenti lo “scandalo Mose“, che avevano permesso di individuare un articolato sistema finalizzato alla creazione di fondi neri, mediante l’emissione e l’utilizzo di false fatture per operazioni inesistenti sui materiali necessari per la costruzione dell’opera, attuato per alimentare un vasto apparato di corruzione.
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