Ai Mondiali la Spagna va fuori, incredibile dal Brasile: non era mai successo che il campione in carica perdesse tutte e due le prime gare. Invece è accaduto ed è l’addio al gruppo che ha vinto Mondiale 2010, Euro 2008 e 2012.
Ai Mondiali la Spagna va fuori affondando con il suo condottiero Vicente Del Bosque, che non è riuscito a rivitalizzare una squadra che arrivava sempre seconda in ogni contrasto e che non ha saputo mostrare nessuna identità.
La Spagna 2014 torna a casa avendo subito 7 gol in due partite. Forse serviva altra gente, altre convocazioni ma, come Lippi nel 2010, Del Bosque ha fatto l’errore di dare retta ai sentimenti.
Del Bosque si era reso conto benissimo del problema: poca corsa dei campionissimi. Quindi spazio a due esclusioni eccellenti: Javi Martinez al posto di Piqué in difesa, e Pedro al posto di Xavi. Ma neanche la Spagna debarcellonizzata ha successo. L’idea poteva essere buona: cercare colpi di testa su calci d’angolo e punizioni dalle fasce laterali. Sergio Ramos, Diego Costa, Busquets e Javi Martinez sono colpitori di testa formidabili e il Cile è, dopo il Giappone, la squadra più bassa del Mondiale. Invece la partita inizia e va in modo diverso: il Cile, organizzato in campo, sfiora il gol due volte in 120 secondi.
La Spagna, contro l’Olanda, aveva giocato bene almeno il primo tempo. Dentro il Maracanà, invece, sembra in balia del destino, e il destino si compie.
Spagna – Cile : 0-2. Marcatori: Vargas 20′, Arargulz 43′.
Roberto Dal Maschio
[19/06/2014]
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