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Trovano 500 milioni di Lire ma non possono cambiarli: esposto contro Banca d’Italia

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L'assassino di Gianpaolo Granzo doveva fare 18 anni. Oggi è già fuori

Spett.le Redazione Giornalistica,

si sono rivolti al nostro Patronato la Sig.ra Matilde B., 60anni, ed il figlio Stefano M., 40 anni, per rappresentarci quanto segue.

Circa un anno fa a seguito del decesso del papà di Matilde, madre e figlio hanno preso possesso della vecchia casa degli avi.

Dopo qualche giorno, nel sistemarla, all’interno di una cassapanca a specchiera è stato ritrovato un vero tesoro : 500 milioni del vecchio conio in banconote da 500 mila, 100 mila e 50 mila.

Vi lasciamo dedurre lo stupore e la contentezza di madre e figlia che si sono accorti del grande tesoro.

Sarà pur vero che gli Italiani non si sono mai fidati dei conti correnti delle Banche (e forse anche a ragione !) ed hanno preferito nascondere i soldi – come si dice – sotto la mattonella, ma come fare per il cambio lire/euro !?

Allo stupore è però seguita l’amarezza quando allo sportello Bankitalia gli era stato detto che il cambio in euro non è era più possibile.

Se è vero infatti che era stato stabilito un termine decennale (2002-2012) per il cambio delle lire in euro è altrettanto vero – come sostiene ampiamente la Giurisprudenza – che qualsiasi termine di prescrizione o decadenza decorre da quando il soggetto è posto in grado di far valere il proprio diritto, quindi nei casi in esame i dieci anni per il cambio lire/euro decorrono dal giorno del ritrovamento delle somme in lire.

Intanto alcuni cittadini, in casi praticamente identici avevano sollevato l’illegittimità costituzionale del decreto Monti (art. 26 D.L. 121 del 6.12.2011) che aveva sancito l’immediata decadenza del cambio della lira in euro.

Così la Signora Matilde, proprietaria della somma di denaro ha deciso, tramite l’ufficio legale del Patronato, di agire legalmente contro la Banca d’Italia per ottenere l’equivalente della somma in euro.

La richiesta di basa sulla sentenza 216/2015 della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità della norma Monti, riportando il nostro Paese sulla lunghezza d’onda degli altri Paesi della Comunità europea.

Distinti saluti.

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