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Mestre e gli episodi di violenza: questionario di ViviAmo Marghera. Lettere al giornale

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Riceviamo e pubblichiamo.

Gli episodi di violenza in via Olivi e in Riviera XX Settembre e di rapine in riviera Magellano dimostrano, ancora una volta, che il potenziamento delle Forze dell’ordine non è e non potrà essere la risposta adeguata per la prevenzione a lungo termine di reati correlati all’uso di droghe.

Se accettiamo l’assunto che la sicurezza sia espressione di una serie di libertà molteplici a favore del cittadino, è pur vero che soluzioni come l’installazione di sistemi di videosorveglianza o di cancelli per proteggersi, diventano contraddittori perché indici di una qualità di vita urbana non ottimale.

Sebbene riponiamo una totale e completa fiducia nelle Forze dell’Ordine, la loro presenza in città sarà sempre un effetto palliativo, importante sulla percezione della sicurezza, ma non risolutore di problemi sociali strutturali e complessi come l’uso e lo spaccio di droghe.

Vorremmo che questi temi fossero affrontati mediante la promozione di politiche sociali “innovative” che siano considerate strumenti di ordine pubblico e sicurezza, equiparati all’azione delle proposte securitarie.

Con il termine politiche sociali “innovative” auspichiamo interventi multidisciplinari che possano prevenire e limitare, alla radice, i reati contro la persona e/o al patrimonio dei cittadini e un capovolgimento della concezione che “si possa ottenere un lavoro, una casa etc se prima si smetta l’uso di droghe”. Una mentalità risalente, presente ancora nelle politiche sociali, e collegata ad un mero assistenzialismo che non ci ha portati da nessuna parte, anzi, ha peggiorato la vivibilità della città perché se dovessimo aspettare che tutti smettano di usare droghe, ciò che continueremo a subire è quello che viviamo quotidianamente.

Crediamo che siano importanti sia la promozione di servizi di bassa soglia per il lavoro a cottimo sia l’individuazione di zone franche, non tanto per incentivare il consumo di droghe, ma per limitare il disagio subìto dai residenti perché, in assenza di alcuna normativa, di fatto, stanze o spazi di consumo a cielo aperto sono già presenti nel nostro territorio e continueranno ad esserci.

Per questo il Comitato ViviAmo Marghera promuove: l’INDAGINE SULLA PERCEZIONE DELLA SICUREZZA URBANA

Gentile residente,
Il questionario online si propone di raccogliere informazioni sulla percezione della sicurezza urbana.
In base alla legge sulla privacy e la riservatezza dei dati, tutte le informazioni raccolte, in forma anonima, saranno accessibili solo al gruppo “volontari stupefacenti” del Comitato ViviAmo Marghera e saranno usate e diffuse mediante una presentazione pubblica a fini statistici e socio-politici, solo in forma aggregata.

Durata di compilazione:10-15 minuti.
Termine per la compilazione del questionario: entro e non oltre il 25 settembre 2023.
Perimetro territoriale di indagine: Municipalità di Mestre e Marghera.

Per ricevere aggiornamenti, ulteriori informazioni o chiarimenti, si può contattare l’indirizzo mail: ulloaresidenti@gmail.com

Comitato ViviAmo Marghera

Clicca qui per compilare il questionario

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  1. L’ unica soluzione è chiudere le frontiere, i fogli di via sono una presa in giro. Rispedire imbarcando subito i rei, i clandestini. Ma non si vuole fare. Si rilasciano permessi di soggiorno a chiunque. Questo è un colpo di Stato non un’accoglienza a scopo umanitario, una sostituzione etnica in piena regola, Oriana Fallaci ce lo disse. Abbiamo un’Italia sfasciata economicamente, un territorio disastrato, per l’Italia e gli italiani non ci sono mai fondi ma per gli stranieri ed i paesi stranieri non mancano mai. Non esiste lavoro né casa per gli italiani, ne futuro per i giovani. Da politici ad impresari nei Paesi da ricostruire, loro sempre più ricchi, noi sempre più poveri. Le forze dell’ordine hanno le spalle al muro, rischiano la vita e non si possono difendere. Se vado avanti mi censurano. Ho lavorato 30 anni da precaria per la Pubblica Amministrazione e non sono mai entrata in nessun sistema. Fossi il Principe inglese scriverei un libro.

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