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MAXIM KANTOR A VENEZIA | Palazzo Zenobio

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NOTIZIE ARTE | Maxim Kantor, uno degli artisti russi più conosciuti al mondo, pittore e incisore, scrittore e saggista, ritorna a Venezia con la mostra ´Atlantisª, ospite dal 1 giugno al 10 settembre 2013 di Palazzo Zenobio.
Nelle sale del palazzo settecentesco, i curatori Alexander Borovski, direttore della Sezione Arte Contemporanea del Museo Statale Russo di San Pietroburgo, e Cristina Barbano, curatrice ed organizzatrice dei progettiitaliani dell’artista, assieme al direttore artistico del Palazzo, Marco Agostinelli, presenteranno in un percorso site-specific la produzione pi_ recente dell’artista, che nel 2012 oltre ad importanti personali a Parigi, Oxford e San Pietroburgo ha tenuto anche una importante mostra al Palazzo delle Stelline di Milano.

Nella città  lagunare, dove ogni giorno si alternano alta e bassa marea, l’artista racconterà  la propria visione dell’attuale, ed ennesima, fase di crisi della civiltà  occidentale, entrata in una fase di “bassa marea storica”: il mare che si allontana à‹ l’immagine della recessione della civiltà , la metafora evidente del senso di smarrimento dei nostri giorni. Alla bassa marea seguir‡ inevitabilmente l’alta marea, potente e minacciosa: rivoluzioni, guerre, tempeste. Con le sue opere l’artista esprime la dinamica dei cicli storici: il mare e il tempo della storia sono ciclici e rispondono solo alle proprie leggi.

Se nella storia del pensiero occidentale l’immagine platonica dell’isola di Atlantide che si inabissa, matrice di angosce ancestrali, rappresenta in modo ricorrente le meditazioni critiche sul destino della nostra civiltà , nella storia dell’arte queste ultime trovano espressione nelle rappresentazioni visive di realtà  immaginarie o storiche anche molto distanti fra loro, come la torre di Babele, la distruzione di Pompei, la torre di Tatlin, le Torri Gemelle, simboli della vanit‡ dei progetti grandiosi, della finitezza degli sforzi umani, del ritmo ciclico della storia.
Richiamandosi a queste visioni, la prima parte della mostra si focalizza sull'immagine della torre-stato. ´Atlantis/Atlantide porta in se' i tratti della Torre di Babele (come è stata rappresentata da Bruegel e dalle incisioni medievali), emblema della dispersione dell’umanità , ma richiama anche il Monumento alla terza internazionale di Tatlin, il suo progetto più famoso anche se mai realizzato, simbolo di una agognata società  di uguali. » al tempo stesso cattedrale gotica, architettura tramite cui l’uomo tenta di elevarsi e di avvicinarsi al divino, e grattacielo americano, icona della rinuncia a questa tensione e della volont‡ di concentrarsi solo sul successo materiale.

In uno spazio separato, Kantor presenta i personaggi della storia della civiltà  occidentale nell’ultimo secolo e mezzo di storia. Da Stalin a Roseevelt, da Churchill a Mussolini, fino a Sarkozy, Putin e Obama, in piccoli ritratti spesso con connotazione satirica, ideologi, politici che hanno suggerito le concezioni dello sviluppo della societ‡ come una Atlantide dai piedi di argilla, in primo piano i grandi sofferti ritratti di Marx, Lenin, Savonarola e di suo padre, il filosofo Karl Kantor. E poi la gente, i semplici e i probi che Kantor definisce il “materiale della storia”.

Altre sale sono dedicate all'Oceano da cui Atlantide nasce e in cui muore, un Oceano quasi umanizzato e colto in ogni suo aspetto: dalla calma più piatta alla tempesta più violenta, dalla lunghe spiagge sabbiose al faro, dalla bassa marea rivelatrice dei misteri dei fondali all'alta marea violenta e impetuosa.

» esposto anche il monumentale portfolio “Vulcano” realizzato dall'artista nel 2010 e dedicato alla storia della nostra civiltà  negli ultimi cento cinquant'anni.

Siamo testimoni del processo che fu annunciato un secolo fa: ci sono voluti circa cent'anni perchè il paradigma della Abendland morisse. Atlantide si è inabissata lentamente, ma inevitabilmente. E il linguaggio del postmoderno non è abbastanza serio per scrivere il suo epitaffio. Il punto più importante oggi è capire esattamente chi ne ha sofferto: il progetto di civiltà , l’idea di egemonia o un essere umano. E se a soffrirne è stato un essere umano, anche uno solo, lui ha bisogno di compassione, di solidarietà  e dello sforzo di resistenza. Solo l’arte può fare ciò.
Maxim Kantor

La mostra “Atlantis”, organizzata dalla galleria Barry Friedman LTD di New York con la collaborazione del Museo Russo di San Pietroburgo, à‹ resa possibile dal supporto dell’organizzazione “Actual Realism Collection”, sponsor di numerose mostre dell' artista russo in patria e all’estero.


[redazione@lavocedivenezia.it]

Riproduzione Vietata
[16/05/2013]


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