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Matriàl e “l’ Isola”, atto d’amore discografico per Chioggia

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Questa laguna è lo specchio dell’anima. Il sole nasce, cresce muore sull’isola.
Si può capire quanto noi chioggiotti siamo innamorati della nostra città ascoltando le parole dell’ultimo brano dei Matriàl.
I nomi dei fondatori del progetto si mescolano nel nome del gruppo che, nel percorso fatto dal 2013 ad oggi, si sono rimodulati, arrivando a esprimere in questo brano, L’Isola, un quadro colmo di passione ed emozioni nei confronti di una città, un’isola appunto, madre e matrigna, che si ama ma che si finisce con l’odiare per poi non poterne stare distanti.
Parole che nel video si rafforzano e prendono energia, rime che descrivono sensazioni conosciute da chi qui vive abbracciato dalla laguna e che qui vede lo specchio dell’anima. Da chi ha la fortuna di vedere albe e tramonti sull’acqua perdendosi nell’orizzonte.
Sono dedicate a Chioggia, le coinvolgenti rime di Cristiano Veronese, la parte Urban Rap del gruppo, anche se la parola Chioggia non appare mai. Sarebbe superfluo.
Chi conosce Chioggia, la vede, la respira nelle parole del testo. E chi non la conosce finisce comunque con l’innamorarsene ascoltandole.
La parte più melodica è di Mattia Campanaro e gli arrangiamenti sono di Alessandro Donin, i due pilastri portanti del progetto Matriàl, presenti dal debutto.

E rap e melodia si sposano benissimo in un video, realizzato da Andrea Storchi e Alessandro Mazzotta, che sa cogliere l’anima di Chioggia ma anche quella del popolo che qui ha le sue radici. Un popolo troppo spesso deriso e bistrattato ma di cui siamo tutti orgogliosi di appartenere. Come dicono i Matriàl, in un’intervista, un popolo fatto di persone belle, che hanno cuore e una grande generosità, forza e umanità, umorismo e ironia, contraddistinto da uno spirito fortissimo e contraddittorio, pieno di vitalità e di colore e un modo di fare molto forte.
Tra gli scorci di Chioggia nel video passeggia Goldoni, che qui ci ha vissuto, ci ha lavorato, e qui è stato ispirato alle sue Baruffe. Un Goldoni che se si trovasse a passeggiare oggi tra le calli di Chioggia le riconoscerebbe. Come riconoscerebbe il carattere dei protagonisti di questa città. Un Goldoni che diventa il simbolo di ricordi che non devono perdersi.
E il brano i ricordi li può risvegliare nelle vecchie generazioni e diventare specchio per quelle più nuove. Che può arricchire i giovani di una consapevolezza nuova riguardo la bellezza che ci circonda.
La bellezza che troviamo nei luoghi che conosciamo e ci conoscono, di luoghi che per noi sono casa, rifugio, un posto in cui tornare.

Il testo è scritto a quattro mani, legate da esperienze teatrali comuni che hanno contribuito a rendere significativa, e viva, la canzone e la sua interpretazione.
È un momento considerevole questo per i Matriàl: il loro video ha raggiunto in pochissimo le centomila visualizzazioni, “un numero impressionante” come dicono ”proprio nei giorni in cui stiamo lavorando a nuovi brani, nuovi video, nuove emozioni da condividere” con il loro pubblico. Sembra difficile, a loro che sono abituati a giocare con le parole tra le rime rap, trovare quelle giuste per descrivere questi istanti, fatti di soddisfazione, di orgoglio, consapevoli di essere riusciti ad arrivare al cuore delle persone.
Ora stanno lavorando ad alcune canzoni da pubblicare sulla piattaforma di Spotify e da racchiudere in un album il cui nome è ancora da decidere.
Ci saranno pezzi inediti che si stanno sviluppando seguendo una rotta e una direzione, non hanno intenzione di fermarsi a una sola canzone.
Il brano è stato patrocinato dal Comune di Chioggia, riconosciuto ufficialmente come un atto d’amore verso la città. Un patrocinio che si auspica di veder valicare idealmente i confini di Chioggia e di portare la nostra bellezza ovunque le note della musica la possano accompagnare.

Micaela Brombo

(Foto: da Facebook)

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