Addio al Maestro Adriano Molin, con lui se ne va un grande amico di Venezia e dei veneziani. Persona perbene e di grande modestia, non ricordava mai di essere valente musicista e maestro-arrangiatore- direttore d’orchestra. Ha vissuto la sua grande passione, la musica, assieme all’amata moglie Brunetta, alle figlie Annamaria e Raffaella cercando di diffonderne la bellezza e le sue regole a tutti, spesso gratuitamente, con grande generosità. Ha insegnato nelle scuole, offriva spesso collaborazioni a chi ne aveva bisogno, come può testimoniare chi scrive avendo avuto la fortuna di averlo come maestro di pianoforte e preparatore per l’esame di autore alla Siae.
Adriano Molin, “il Maestro Molin”, ha vissuto gran parte della sua vita ai SS. Apostoli, a Venezia, prima di trasferirsi a Mestre per le consuete dinamiche che imperano sulla nostra città. Ad un certo punto, negli anni ’80, fu chiamato dall’allora sindaco, Mario Rigo, e gli venne chiesto di fare un “Inno” per Venezia. Un incarico “amichevole”, con una stretta di mano come si usava ai tempi tra galantuomini, senza delibere né determine. Adriano fece un lavoro enorme, raccogliendo le tradizioni popolari di tutte le versioni che circolavano, ufficiali e non. Le fuse tutte insieme, scrisse uno spartito, poi scrisse tutte le partiture per ogni musicista, infine organizzò un’incisione di prova con l’orchestra e coro della Fenice.
Così “Viva Venezia, Viva San Marco” come la conosciamo oggi vide la luce e fu portata, in una musicassetta di prova perché allora così si usava, al sindaco. Purtroppo a causa di altri impegni, delle fisiologiche complicazioni e dei continui rinvii che soffocano le amministrazioni, Cà Farsetti non riuscì a concludere il discorso, così l’ “Inno di San Marco” finì dentro qualche cassetto. Qualcuno, però, lo recuperò e da quel giorno l’Inno viene suonato ad ogni apertura di celebrazione senza che ne vengano dati i giusti crediti.
Il nostro giornale, che conserva una copia dell’Inno di San Marco ricevuta dalle mani del Maestro, ha avuto il piacere di ricordare la storia in una conferenza stampa del 2007 al ristorante “La Favorita” del Lido di Venezia. All’incontro partecipò di persona il M° Molin con il quale tutti si complimentarono per l’ottimo lavoro fatto (definito “di stampo Rossiniano” dai presenti, ndr) dando finalmente il giusto riconoscimento per la composizione.
Venezia saluta dunque il Maestro Adriano Molin, mancato improvvisamente il 10 gennaio, nell’affetto della sua famiglia. Aveva 88 anni. I funerali saranno celebrati questa mattina alle 9 nella chiesa di S. Maria Goretti, vicolo della Pineta (Carpenedo).
Di “Viva Venezia , viva San Marco” esisteva già uno spartito la cui ultima edizione è del 1954; l’autore fu A. Bembo.
(Zanetti Editore , Venezia 25.4.1954).
Il Maestro Molin, su richiesta di Rigo, creò l’incipit “Viva il doge, Viva il mar” che attualmente viene eseguita e armonizzó il canto visto che dell’originale esisteva soli la linea melodica.
creò l’incipit ma non solo, sue anche le altri parti dei “crescendo” dell’ orchestra che negli spartiti originali (erano più di uno) non c’erano
un ricordo carissimo per un grande musicista, grazie.
Ricordo con cordoglio il “mitico” maestro Molin che collaboró con i docenti della scuola elementare Gallina a Venezia con interventi e progetti di musica con varie classi.Con lui mettemmo in scena una riduzione della Turandot che fu rappresentata dagli alunni della quarta A alla fine dell’anno scolastico 1986/87. Professionalità e capacità didattica, unita ad una grande simpatia furono le sue caratteristiche nell’ambito della scuola. Roberto A.
Riposa in pace carissimo maestro. Mancherai ai tuoi cari amici di Campo Santi Apostoli e della Strada Nova. Ti sia lieve la terra.
La musica non muore mai
In ricordo di Adriano, il maestro del suono,
La sua musica risuona, non conosce alcun confine.
Con la sua passione, ha illuminato ogni angolo,
E con la sua modestia, ha toccato molti cuori.
Veneziano di nascita, Mestrino per scelta,
Ha vissuto la sua vita con una nota perfetta.
“Viva Venezia, Viva San Marco”, il suo inno risuona,
Un tributo alla sua città, che ancora risuona.
A 88 anni, ha lasciato questo mondo,
Ma la sua musica vive, in ogni secondo.
Nella chiesa di S. Maria Goretti, hanno detto addio,
Ma il suo spirito vive, nel canto di un uccello.
Adriano Molin, il tuo ricordo vivrà,
Nelle note che hai scritto, nella musica che darà.
Riposa in pace, caro Adriano,
La tua melodia risuonerà, da ora in poi.
Ciao Adriano R.I.P che la terra ti sia lieve, porterai un po’ di venezianità ovunque tu sia, metti su un gruppo così un giorno canteremo ancora insieme.
Mi permetto di avere qualche dubbio, mi ricordo che l’inno a S.Marco lo cantavamo con i miei zii quando ero bambino ed ora ho 77 anni, come può essere stati scritto attorno al 1980???
Dell’Inno di San Marco circolavano diverse versioni (io stesso ne possiedo una del coro ‘I Gondolieri Cantori’ degli anni ’70). Il maestro Molin fece un grande lavoro di ricerca per acquisirle tutte, poi ne fece un arrangiamento definitivo, ed è quello che può ascoltare ancora oggi alla ‘Storica’, alla ‘Sensa’, ecc… saluti. pp
Salve. Non ricordo: i Gondolieri Cantori erano quelli di Toni Grossi o quelli di Valesin?
Valesin :)