L’accordo siglato nei giorni scorsi da CIGL, CISL e UIL per i lavoratori di ATA handling dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, suona come una beffa ai danni dei 10 lavoratori licenziati e ora ulteriormente danneggiati dalla firma di un accordo sindacale che di fatto li esclude da ogni possibilità di reintegro, lasciandoli fuori dal piano delle nuove assunzioni.
Mi chiedo ora in base a quali criteri saranno scelti i 14+4 lavoratori da riassumere, e cosa ne sarà invece dei 10 lavoratori ex Ata, rimasti fuori da tale accordo capestro che ne ha decretato l’esclusione.
Save ha una responsabilità diretta in questa catastrofe occupazionale per non aver assicurato, come da mesi il M5S sta denunciando nel più totale silenzio istituzionale, la percentuale di impiego tra lavoratori a tempo indeterminato e quelli stagionali, per non aver fatto rispettare l’applicazione della clausola sociale per i lavoratori di Tessera, e, infine, per non avere garantito i giusti livelli occupazionali dello scalo, a fronte di una costante crescita dei dividendi di Save e del numero dei passeggeri del Marco Polo.
La guerra tra gli handler in atto presso lo scalo di Venezia sta danneggiando tutti i dipendenti aeroportuali, con ricadute gravissime non solo sul fronte occupazionale ma anche su quello della sicurezza per gli utenti del Marco Polo, con un rischio concreto per l’intero comparto dei trasporti.
Deputata Arianna Spessotto
13/07/2015