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L’Arsenale scippato ai veneziani. Manifestazione cittadina il 6 febbraio

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L’Arzanà de’ Viniziani è complesso monumentale, spazio urbano, deposito di competenza e di memoria, luogo simbolico e fattore di potenzialità di crescita culturale, sociale ed economica della città.

Finalmente, nel 2012 con la legge dello Stato n. 221, l’Arsenale è stato restituito al suo naturale proprietario: la città di Venezia. Questo passaggio epocale avrebbe dovuto rappresentare l’inizio di una progettualità di vasto respiro, sia sul piano del recupero fisico che di quello funzionale e sociale, per fare diventare l’Arsenale il motore e il luogo del rilancio della città storica.

Il Comune di Venezia, da allora, non ha mai avuto una ipotesi di gestione intelligente e ha progressivamente delegato l’utilizzo dell’Arsenale ai soggetti – Marina Militare, Biennale e Consorzio Venezia Nuova – che ne dispongono in forma privata.

Il “Protocollo d’intesa con i Ministeri di Difesa e Cultura per il progetto di valorizzazione” in approvazione in questi giorni tramite il Consiglio Comunale, è l’ultimo e conclusivo atto di questo processo di abbandono.

Il Comune retrocede alla Marina Militare e alla Biennale importanti spazi di sua proprietà, rinuncia in sintesi a qualsiasi progetto di trasformazione dell’Arsenale in una parte di città viva, aperta, produttiva capace di dialogare con il mondo.

L’Arsenale è patrimonio inalienabile dei veneziani ed essi devono badare a mantenerlo vitale e tutelato nella sua interezza.
La volontà ripetutamente espressa dai cittadini va rispettata a partire dai progetti sul compendio sviluppati in questi anni da soggetti diversi quali la società Arsenale spa, l’Ufficio Arsenale del Comune, il Forum Futuro Arsenale e altri che sono stati o che verranno democraticamente coinvolti.

Chiediamo:
al Sindaco della città di non procedere alla firma del Protocollo.
al Ministero della Difesa di rispettare quanto è stabilito dalla legge restituendo alla città spazi in uso temporaneo, oggi inutilizzati.
al Ministero della Cultura di individuare attività di carattere produttivo e non solo espositivo all’interno dell’Arsenale.
alla Biennale, di dialogare maggiormente con la città per l’uso degli spazi che le vengono concessi e delle attività non solo temporanee che può attivare.

Lanciamo una grande mobilitazione, sia cittadina che internazionale, perché le lamentazioni sui destini di Venezia e sul suo declino di città vetrina, sottoposta a un processo di privatizzazione e speculazione sulle ricchezze che la città ha accumulato nei secoli, non rimangano vuote e ipocrite dichiarazioni.

Venite tutti in barca e a piedi domenica 6 febbraio ore 11,00 davanti all’entrata monumentale dell’Arsenale in Campo Arsenale a Castello, Venezia
Mascherina e distanza di sicurezza obbligatorie.

Per adesioni e informazioni: segreteria@futuroarsenale.org facebook.com/groups/futuroarsenale

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