Galeotti quegli articoli di legge che tolgono a La Città metropolitana gli strumenti atti ad esercitare la politica territoriale che si prefigge. La notizia è stata diffusa e commentata nella commissione Affari istituzionali presieduta da Massimo Finozzi, convocata per la valutazione del disegno di legge 194 relativo al Bilancio. Palazzo Balbi toglie di fatto la delega all’Urbanistica a La città Metropolitana e solo questo annuncio di per sé strabiliante la dice lunga su tutta la filosofia regionale.
Ed ecco riproposta la diatriba Regione Province e Comuni che cerca chiarezza fra i meandri dei nuovi articoli di legge. Anci e Upi hanno accolto malamente l’accezione dell’articolo 1 che riporta alla Regione le competenze e le funzioni che erano state assegnate alle province e a La Città metropolitana. E si tratta di referati di una certa importanza, che equivalgono al settore del turismo, energia, industria, caccia e pesca, ambiente, pianificazione territoriale, scuole superiori e tanti altri ambiti, che tradizionalmente facevano riferimento ai comuni e alle province.
A rinforzare il malessere c’è anche l’articolo 3 che riduce da 40 a 28 milioni di euro i trasferimenti relativi agli stipendi del personale, anche se questa previsione si sposterà oltre il 2017. Per nulla rassicurata la casa Enti locali, lamenta scarsa comunicazione e decisioni assunte senza confronto politico. Lamentano convocazioni “fatte all’ultimo momento”, molti dirigenti non erano stati avvertiti e tanti, dal presidente nazionale dell’Upi Achille Variati, ad altri esponenti politici quali Enoch Soranzo e Massimo Sensini, sono intenzionati a fare chiarezza e a rimuovere, laddove è possibile le previsioni legislative.
Inutilmente il presidente Finozzi cerca di rassicurare i relatori che sostengono La Città Metropolitana: Luigi Brugnaro e il segretario Stefano Nen si sono premurati di scrivere una lettera al governatore Luca Zaia, alla Giunta e al Consiglio regionale, attraverso la quale rivendicano le originarie attribuzioni e competenze e auspicano il riconoscimento e l’attribuzione dei poteri di urbanistica e pianificazione che la legge Delrio assegna a La Città Metropolitana.
Sono emersi alcuni spiacevoli particolari per sostenere la filosofia regionale, come il fatto che nella ricognizione complessiva siano emerse lacune e inefficienze gestionali da parte di Comuni e Province, tanto che la Regione “si è sentita autorizzata a riprendersele”. Più avanti, spiega Zaia, “si vedrà”.
Un grande punto interrogativo preme sul Turismo: la regione aveva affidato ai Comuni la gestione delle neo Organizzazione di gestione delle organizzazioni, escludendo Apt e Iat (provocando parecchi malumori date le competenze e l’esperienza decennali), ma ora sembra aver cambiato idea e anche in questo caso lamenta ritardi sulla comunicazione dei dati statistici dell’extra alberghiero.
Tante le contraddizioni che spingono i destinatari della legge 194 a protestare nei confronti di una politica accentratrice, proprio da parte di chi critica la politica centralista e quindi i consiglieri del Pd Francesca Zottis e Bruno Pigozzo promettono battaglia in buona compagnia, nell’attesa che da parte regionale arrivi un ripensamento.
Andreina Corso
18/11/2016