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Incertezza per il Salva Venezia alla Camera. Intanto continua l’occupazione dei comunali

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Salva Venezia

Ancora incertezza per il bilancio del Comune di Venezia. Arrivano messaggi controversi sulla lunga notte che decideva in Commissione Bilancio della Camera, nel decreto Milleproroghe, l’emendamento Salva Venezia, l’unico che, se il Governo deciderà di presentare, sarà in grado di salvare la città, dopo lo sforamento del Patto di Stabilità nel 2014.

Tra martedì e mercoledì pomeriggio, il decreto approderà a Montecitorio per la conversione in legge e verrà sottoposto a fiducia. È però il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi a tenere le redini in mano e i suoi colleghi di partito, Pier Luigi Baretta e Enrico Zanetti, i sottosegretari veneziani, nonché alcuni sindacati e lo stesso sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Del Rio, sembrerebbero averlo convinto.

Combattuto tra la voglia di non fare favoritismi, ma desideroso di non mettere i bastoni tra le ruote al suo stesso partito, con effetti negativi alle prossime elezioni amministrative veneziane, Renzi e il Governo potrebbero decidere di creare un nuovo provvedimento, specifico per tutti i Comuni, che come Venezia, hanno sforato il Patto di Stabilità. Anche se questo porterebbe alla perdita di altro tempo prezioso per la città lagunare.

A stare particolarmente con il fiato sospeso, sono già da alcuni giorni, gli oltre 3mila dipendenti di Ca’ Farsetti, coloro a cui è stata tagliata la retribuzione integrativa. Comunali e sindacati, che hanno già occupato gli uffici di Rialto, ieri mattina hanno invitato i cittadini, famiglie con bambini e non, ad unirsi alla protesta. Nel pomeriggio però, la situazione è cambiata.

La dirigenza interna ha comunicato il divieto di ingresso ai veneziani, permettendo l’entrata solamente ai dipendenti e alle loro famiglie. I Cobas Autorganizzati hanno visto questa decisione come una negazione alla partecipazione alla protesta e in serata hanno quindi inviato un comunicato stampa, esprimendo il loro pensiero: «Riteniamo la scelta di far entrare solo i dipendenti e i loro parenti ingiustificata», hanno scritto, «in quanto in questi giorni non si è mai verificato alcun problema di ordine pubblico. Inoltre crediamo che le decisioni in merito alla gestione di uno spazio occupato debbano essere prese dai lavoratori in lotta. Denunciamo la gravità di questa autoritaria interferenza e il tentativo provocatorio da parte di questa Dirigenza incompetente e complice del disastro nel quale si trova la nostra città di alimentare inutili tensioni».

L’occupazione intanto, per la quarta notte consecutiva, è proseguita.

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