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Il Veneto un territorio a rischio invasione mafiosa

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La Direzione Antimafia Nazionale punta l’attenzione al nord e riconosce nel Veneto un territorio a rischio d’invasione mafiosa.
Sembra difatti che i dati riguardanti il nostro Distretto giudiziario portino ad un preoccupatissimo parallelo con Lombardia dove già  da più di vent’anni le realtà  di criminalità  organizzata sono presenti ed operose con un business di miliardi di euro. In Veneto, il traffico di armi e droga provenienti dall’est sembra siano un affare gestito dalla ’ndrangheta calabrese e che la provenienza sia quella sia dall’est europeo.

Anche la posizione territoriale, la vicinanza quindi con il confine balcanico, favorisce gli sporchi traffici di gente senza scrupoli, affiliati del malaffare d’esportazione meridionale, ma la nostra regione, per nostra fortuna, è rimasta fino ad ora ai margini dell’interesse delle cosche, proprio perché la Lombardia è stato storicamente l’obiettivo territoriale che garantiva comunque una vicinanza all’Europa, ma ora, probabilmente, dopo la caduta dei regimi e l’inclusione di molti paesi dell’est nell’unione europea, un altro buon punto logistico d’appoggio potrebbe risultare proprio la nostra Regione.

Le lunghe mani della delinquenza mafiosa sono un affaire che negli extracomunitari presenti in Veneto trova una forte manodopera, miscela preoccupante e dal difficile riscontro.
La Mafia e tutte le forme di delinquenza organizzata hanno trovato però un Ministro degli Interni come Roberto Maroni che ha dato vita ad una fase storica di contrasto, l’esorbitante numero di arresti e confische di beni, lancia un messaggio chiarissimo, al sud come al nord non si fanno sconti a nessuno, il lavoro encomiabile e senza sosta che stanno compiendo in appoggio le Procure, le Direzioni Antimafia e la Polizia di concerto col Ministero degli Interni vanno in una direzione sinergica che parla con i numeri.

Il federalismo sarà  poi un ottimo strumento per il controllo e il monitoraggio della delinquenza e del territorio, sfruttando nuove risorse che rimarranno nella nostra Regione nonché grazie all’avvio di un sistema di nuove collaborazioni tra Regioni e addirittura tra Stati.

Questa ondata di crimine potrà  quindi trovare un controllo, serve fiducia nelle Istituzioni, servono invece meno forzature strumentali e politiche come quelle di Saviano che indicava nella Lega Nord un interlocutore delle mafie.
A tanta volgare politica il Carroccio sta rispondendo oramai da anni con la maniera che più gli si confà : con i fatti.

(* Assessore Regionale Veneto Lega Nord)

[11 marzo 2011]

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