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Il dott. Leotta, medico veneziano, è andato in pensione

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Il dott. Leotta, medico di base in laguna, è andato in pensione.
Centinaia i pazienti seguiti in questi anni dal medico che trovavano nel professionista un riferimento sicuro e puntuale, arricchito da un rapporto “umano” tanto prezioso nel rapporto medico-paziente.
Il dott. Leotta continua con la libera professione e continuerà ad aggiornarsi nella materia, ma oggi sono i suoi assistiti come “medico di base” a rivolgergli un grato ringraziamento per quanto fatto in tutti questi anni.

Francesco Leotta nasce ad Anoia, Provincia di Reggio Calabria, il 03.01.1952, e si trasferisce a Padova a 18 anni, dopo la maturità classica, per iscriversi a Medicina dove, con il massimo dei voti, diventa medico.
Prende due specializzazioni: medicina interna e cardiologia.
Per alcuni anni, sotto la guida dei più prestigiosi professionisti universitari di quegli anni, fa la gavetta in tutto il Veneto. Poi si stabilirà a Venezia, in Campo Santa Margherita, ove vive attualmente con la moglie, dove farà il medico di medicina generale fino a poco fa.
Inizia la carriera con uno studio medico e finisce, dato il numero massimo di pazienti, la carriera con ben due studi: Strada Nova (altezza Ca’ D’Oro) e Via Garibaldi (a pochi passi dalla barca della frutta): anche per coprire tutta l’isola.
Fin da subito, all’inizio della carriera, mantiene stretti i rapporti con l’Università di Medicina di Padova ed il Policlinico fino ad insegnare alla Scuola Infermieri e ad avere numerose collaborazioni nonché pubblicazioni internazionali (si reca spesso all’estero soprattutto per convegni medici in ambito di medicina del cuore ove riceve attestazioni “da luminare”). Molti i libri e gli articoli scritti.
Per qualche anno, amante del calcio (tifoso del Venezia per acquisizione e di nascita della Reggina Calcio), diventa medico sportivo del Saccafisola Calcio delle giovanili (non esisteva ancora la prima squadra).

Nonostante tutte le specializzazioni professionali, però, l’aspetto per cui i pazienti gli sono forse più grati potrebbe essere proprio il suo impegno, quella vocazione che ti fa scegliere di essere un dottore per aiutare gli altri con abnegazione e spirito di sacrificio forse di altri tempi.
Fare il medico, per il dott. Leotta, è stato esercitare un’attività alla quale si dedicava senza limiti di orario, senza sabati o domeniche. Un mettersi a disposizione di chi soffre, una presenza di aiuto professionale e di conforto su cui si poteva contare anche nei momenti difficili. Per questo è grande il ringraziamento dei suoi assistiti.

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4 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Aveva modi di fare tutti suoi, ma diciamolo chiaramente: senza di lui il quartiere è senza un punto di riferimento rispettabile, medico eccellente, persona eccellente, gli altri medici li mangiava a colazione (con tutto rispetto). Adesso, andato via lui ed altri, noi pazienti siamo nel caos più totale!

  2. Sono stata paziente del dott. LEOTTA per più di trent’anni, non posso che ringraziarlo per tutte le volte che la sua professionalità mi è stata di aiuto.
    Gli esprimo la mia riconoscenza.
    Sandra del Lido

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