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Il club dei lettori assassini – L’omaggio alla cultura pop horror di Miranda

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Chi è della mia generazione, conosceva molto bene le estati nelle nostre tv: svegli fino a tardi a guardare film horror. Sempre gli stessi, ogni anno, ma nel loro piccolo dei cult. Chi, invece, è anche un po’ più grande e ama il genere sarà sicuramente fan dei libri di Stephen King. A tutto questo rende omaggio Carlos Garcìa Miranda, con il suo Il club dei lettori assassini, edito da DeA Planeta.

Angela è una giovane matricola dell’università di Madrid, timida, studiosa e con il naso sempre infilato tra le pagine di un romanzo. L’unico genere che non ama è l’horror, ma si sforza di vincere la paura quando il suo amico Sebas le chiede di leggere It per il neonato Club di lettura su Stephen King. È solo finzione, si dice Angela; sono cose che non possono accadere davvero. Ma non sa quanto si sbaglia. Perché quando la macabra morte di un professore sconvolge l’università, Angela e i suoi amici si rendono conto che c’è un assassino vicino a loro. O forse tra loro. Un assassino che si ispira a tutto il terrore raccontato da Stephen King, e che torna a colpire ancora e ancora. Senza potersi fidare di nessuno, Angela si trova prigioniera del più spaventoso racconto dell’orrore: quello che non puoi smettere di leggere. Puoi solo scegliere se essere la prossima vittima, o diventare il carnefice.

Il club dei lettori assassini è uno di quei libri divertenti, che rende omaggio ad una cultura pop dell’horror che non fatica a divertire i più grandi che scoveranno le citazioni, ma anche i più giovani che magari non hanno potuto vivere il periodo oro del cinema di genere, quel periodo che ha sfornato film come So cosa hai fatto e Scream.

Il bello di questa opera è proprio che riesce a ricreare quelle atmosfere da film adolescenziale horror, trasferendole nitide nella nostra mente che legge divertita, ma a volte anche un po’ impaurita, un romanzo che, scritto in questa maniera, mancava da un po’ nei nostri scaffali.

Non posso rivelarvi troppo sulla trama, perché dovete godervi i vari colpi di scena, anche se per chi è appassionato non sarà difficile scoprirli. L’autore, infatti, probabilmente in maniera voluta pensando ad un target ben preciso per il suo libro, a volte si ritrova con una scrittura un po’ ingenua e semplice, ma questo non deve essere per forza un elemento negativo se pensiamo all’opera nel suo complesso. Carlos Garcìa Miranda vuole farci venire i brividi, solleticare la nostra pelle, trasformare la protagonista da ingenua ad eroina, capace di risolvere gli omicidi e combattere faccia a faccia con il nemico.

Che poi, come insegna Stephen King, il nemico più grande è sempre dentro di noi, è la paura che creiamo nelle nostre menti ed è quella, a livello più profondo, il protagonista principale de Il club dei lettori assassini, un libro in grado di intrattenere e di fare in maniera più che dignitosa il lavoro per cui è stata scritto.

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