Il 2010 è stato l’anno in cui si è celebrata la prima edizione del “Premio Parchi del Veneto”, un evento dove a farla da protagonista è il nostro territorio con i suoi sei parchi regionali. Essi sono il Parco Regionale del Delta del Po, il Parco Regionale dei Colli Euganei, il Parco Naturale Regionale della Lessinia, il Parco Regionale del Fiume Sile, il parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e il Parco Regionale delle Dolomiti d’Ampezzo. Un modo per conoscere e proteggere le realtà della regione Veneto, aree naturali, uniche in cui vivono e si conservano numerose specie di animali e vegetali, creando paesaggi e ambienti meravigliosi.
Il portale www.parchidelveneto.it presenta gli itinerari a tema, le aree naturali e gli eventi di questi sei parchi tutti da scoprire.
Il primo che andiamo scoprire è il
DELTA DEL PO VENETO – Orizzonti fra terra e acqua
Il Delta del Po si raggiunge grazie a comode vie di comunicazione; esso è un delicato equilibrio fra terra e mare dove il fiume Po sfocia creando una territorio unico in un paesaggio fatto di silenzi irreali, campagne, dune fossili, golene, valli da pesca, scanni, sacche.
Da vivere in bici o in barca, ospita flora e fauna molto ricche: si stima che nel Delta vivono circa 370 specie di uccelli acquatici, stanziali, migratori e di passo e per gli appassionati di birdwatching è una vera manna.
Qui il fiume Po termina la sua corsa dopo 652km unendosi al mare con un ventaglio di 780kmq formatosi 400 anni fa dai detriti accumulati nei sette bracci.
Si è creata così la zona umida più grande d’Italia interessando ben nove comuni della provincia di Rovigo:
Adria, cittadina dalle origine antichissime dove ha sede il Museo Archeologico Nazionale (www.smppolesine.it), in grado di offrire affascinanti itinerari tra storia, arte, archeologia, cultura, tradizioni; qui la Proloco di Adria (www.prolocoadria.it) è parte attiva nella promozione della città e del suo Delta;
Ariano nel Polesine affacciato sul Po di Goro, dalla insolita conformazione offre itinerari immersi nella natura;
Corbola situato su un’ansa del Po di Venezia, prende il nome dalla “Corbola” antica unità di misura utilizzata in agricoltura; dal centro del paese parte una pista ciclabile denominata “Percorso della Memoria” che porta agli argini del Po seguendo la Via Popilia antica strada consolare romana;
Loreo dove è presente anche oggi l’impronta veneziana con portici e calle che portano a piazza Longhena;
Papozze tipica località fluviale lungo l’argine dove il Po si sdoppia in due rami Po di Venezia descrivendo due anse e il Po di Goro verso sud;
Porto Tolle è il comprensorio più ampio e ricco di ambienti naturali tra cui la Sacca di Scardovari uno dei più grandi orti d’acqua per l’allevamento di cozze e vongole; una curiosità : le varie località del territorio prendono il nome dalle famiglie veneziane che nel passato vi costruirono le loro dimore di campagna;
Porto Viro territorio nato nel 1600 dalla grande opera d’ingegneria idraulica realizzata dai veneziani; in questo territorio troviamo il Museo della Corte di Ca’ Cappello che raccoglie la storia e le tradizioni della civiltà contadina ed il Museo del miele di Ca’ Cappellino;
Rosolina giovane territorio, ma dalle origine antiche dove i veneziani hanno dato un valido contribuito alla sua attuale conformazione;
Taglio di Po deve il suo nome alla imponente opera d’ingegneria fluviale realizzata dalla Repubblica Serenissima di Venezia; a Ca’ Vendramin, ha sede il Museo Regionale della Bonifica (www.smppolesine.it) testimone delle grandi bonifiche realizzate nel territorio.
Il Delta del Po è un ambiente naturale ed intatto spesso instabile dove l’uomo ha imparato a conviverci, tutto da scoprire seguendo il lento trascorrere del tempo ed il lento fluire delle acque; numerosi gli itinerari naturalisti, fluviali e terrestri proposti dall’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po (www.parcodeltadelpo.org) attualmente presieduto da Geremia Gennari, nonché sindaco di Portoviro e vice presidente del GAL Polesine Delta Po profondo conoscitore e ardente sostenitore del territorio.
Mauro Trentini
