Venerdì mattina venticinque alunni dell’asilo Capitanio, armati di gessetti rosa e bianco, stesi a terra sui masegni della Corte del Teatro Goldoni, hanno colorato il ritratto della partigiana Maria Scarpa che il 28 aprile 1945 entrò in Piazza San Marco, tenendo a mano la piccola Maria Fornaro, per festeggiare la liberazione di Venezia dal nazifascismo a cui aveva partecipato in prima persona.
L’iniziativa, ideata dagli artisti Frediano Bortolotti e Vladimir Isailovi, ha trovato piena approvazione da parte del Comune di Venezia, dell’Anpi e di Iveser che hanno condiviso con gli autori le finalità: rendere omaggio a tutte le donne partigiane che vengono ricordate poco, e coinvolgere, attraverso il gioco, i bambini in un’attività di sensibilizzazione. Presenti oltre alle insegnanti e ai genitori, anche il commissario straordinario del Comune di Venezia, Vittorio Zappalorto, il direttore della Direzione Affari Istituzionali, Luigi Bassetto, i rappresentanti dell’Anpi (Serena Ragno, Gabrielle Poci detto ‘bocia’, Bruno Stocchetto detto ‘Venezia’) il direttore dell’Iveser, Marco Borghi, il nipote di Maria Scarpa, Renzo Giuponi.
Dopo circa un’ora di intenso lavoro, in cui le manine dei novelli madonnari non si sono mai fermate, i piccoli sono riusciti a completare la colorazione del fazzoletto che Maria quel giorno portava al collo, così come appare nelle fotografie di quella storica giornata.
“Trasformare Corte Teatro in Piazza Partigiana va visto come un intervento site specif, specifico di un sito, hanno precisato Bortolotti e Isailov, attenti a questi temi per aver avuto nonni e zii ‘combattenti’. Si tratta infatti di uno spazio altamente evocativo in quanto adiacente al Teatro Goldoni dove è avvenuta la famosa ‘beffa’, forse l’episodio più noto della Resistenza veneziana, in cui abbiamo disegnato il volto di una partigiana assieme a bambini veneziani”.
“E’ un evento simpatico – ha sottolineato Zappalorto – un modo nuovo, sotto il profilo educativo, di far capire fin dalla più tenera età il significato di fatti successi tanto tempo fa che è bene acquisire sin da piccoli. La partecipazione a questo gioco sarà ricordata per tanti anni e una volta cresciuti, quando oramai ragazzi studieranno la Resistenza, rammenteranno questo momento. Un approccio diverso per divulgare la nostra storia più illustre”.
L’evento si inserisce nelle manifestazioni per il 70° anniversario della Liberazione.
25/04/2015