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All’estero Hilary parla di politica, da noi Ilary parla di calcio

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All'estero Hilary parla di politica, da noi Ilary parla di calcio

Francesco Totti ha compiuto quarant’anni e non accenna a voler appendere le scarpette al chiodo. Povera Roma oserei dire.

Come già detto in qualche articolo passato, credo fermamente che nonostante la bravura della bandiera giallorossa, l’ambiente calcistico capitolino sia vittima della figura Totti.

A quarant’anni, per quanto forti si possa essere non si può pretendere di essere titolari fissi e l’influenza del Capitano (anche inconsciamente), all’interno dello spogliatoio è sempre stata presente.

Non può essere un caso che l’unico allenatore a vincere a Roma, sia stato Fabio Capello; mister con personalità forte che ha quasi spinto Totti a trasferirsi al Real Madrid.

Dal punto di vista romantico, la sua permanenza a Roma è stato certamente un grande gesto ma il non essersi mai confrontato con altre realtà è stato anche il suo limite. Ho la sensazione che sia stata una forma di “paura”, terrore di abbandonare un luogo sicuro dove era ed è idolatrato sempre e comunque. Lo stesso timore che sembra impedirgli di smettere.

Sulle parole di Ilary Blasy è meglio stendere un velo pietoso.

Non che le donne non possano parlare di calcio ma quando si da del piccolo uomo all’allenatore o di collegare il cervello prima di parlare al presidente della Roma… Forse bisognerebbe pensare prima di aprire bocca.

Incredibile che in questo paese le parole di una subrette e moglie di un calciatore, centralizzino l’attenzione di tutti.

Sorvoliamo quindi e passiamo al campionato vero e proprio.

La Juventus anche se con difficoltà, ha battuto anche il Palermo e ha riconquistato il primo posto. De Zerbi, allenatore dei rosanero, conferma di essere un profilo interessante.

Il presidente Zamparini ha affermato che con il nuovo allenatore, ora il Palermo è una vera squadra; fossi in De Zerbi già mi preoccuperei.

Chi ha dato una grande prova di forza è stato il Napoli, con la vittoria sul Chievo ha dimostrato di essere l’unica rivale dei bianconeri.

I gialloblu della diga sono oramai una realtà della serie A e quest’anno lotteranno molto probabilmente per un posto alle spalle delle così dette grandi.

Grandi di cui fa parte la Roma, anche se la sconfitta con il Torino è figlia del momento tutt’altro che felice dei giallorossi.

L’effetto Spalletti è già in calo e l’allenatore non sembra avere più in mano la squadra. Sarà un caso ma il non idilliaco rapporto con il capitano sembra influenzare l’andamento della squadra.

Come detto vincere a Roma non è mai facile per nessuno e l’ex mister dello Zenit non fa eccezione.

Chi è passato da incapace ad eroe è Frank De Boer, allenatore dell’Inter che, dopo la vittoria sulla Juventus non è andato oltre al pareggio con il Bologna.

Felsinei che si prospetta una futura “grande” ma che al momento non sembra ottenere i risultati sperati.

Nel frattempo dall’altro lato dei Navigli, tutti sono contenti di Vincenzo Montella ma nel frattempo un rigore ha castigato il Milan, contro la Fiorentina.

Tutto questo mentre le voci di false garanzie cinesi, si susseguono anche dall’Asia. Cosa ci sia di vero, è ancora da verificare ma quel che è certo è che in Italia tutto è sospetto e sospettoso.

Mattia Cagalli | 01/10/2016 | (Photo d’archive) | [cod campioca]

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