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“Gemini”: ecco l’intelligenza artificiale più potente, è di Google

Gemini, nuova intelligenza artificiale Google, sostituirà Bard e modelli precedenti. Intanto, la strada che regolamenta l'AI diventa difficile

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Google ha lanciato Gemini, il suo modello di AI, intelligenza artificiale, proclamandolo come il più capace e potente mai creato. Questa novità arriva proprio mentre l’Unione Europea sta cercando di avvicinarsi ad un AI Act, la prima legge mondiale per regolamentare l’intelligenza artificiale, ma il cammino verso la normativa potrebbe essere più complesso del previsto.

Sundar Pichai, CEO di Google e Alphabet, ha presentato Gemini come un prodotto rivoluzionario progettato “fin dalle sue fondamenta per essere multimodale e ottimizzato per tre diverse dimensioni: Ultra, Pro e Nano.” Questo modello è destinato a sostituire PaLM2, il predecessore alla base degli strumenti di intelligenza artificiale come Bard. Gemini è in grado di comprendere e produrre contenuti testuali, immagini, video e audio, oltre a sviluppare autonomamente codice informatico.

Tuttavia, la presentazione di Gemini avviene in un momento cruciale per l’Unione Europea, impegnata nell’approvazione dell’Ai Act. Nonostante l’accordo sulla struttura generale, il capodelegazione degli eurodeputati Pd, Brando Benifei, sottolinea la presenza di “importanti nodi da sciogliere.” Alcuni Stati membri, tra cui Francia, Germania e Italia, desiderano diluire le norme riguardanti i modelli di fondazione, come il GPT-4, in codici di condotta per evitare di sovraccaricare le nuove imprese emergenti nel settore dell’intelligenza artificiale.

Il terreno delle trattative si fa scottante anche riguardo ai divieti previsti nel regolamento e all’uso degli strumenti di intelligenza artificiale in ambito di sicurezza nazionale. Gli Stati dell’Unione Europea chiedono ampie deroghe rispetto alle restrizioni proposte dal Parlamento europeo. La riduzione di queste deroghe e le garanzie sui controlli rappresentano le linee rosse dell’Eurocamera per giungere a un compromesso.

Benifei avverte sull’importanza di trovare un accordo entro la fine dell’anno, ma sottolinea che non deve essere a “tutti i costi”, riconoscendo l’urgenza di accelerare sull’Ai Act. Tuttavia, sono necessarie ulteriori limature tecniche prima che la legge possa dispiegare appieno i suoi effetti. In questo contesto, Google dovrà confrontarsi con le normative europee, mentre il suo Gemini si prepara a ridefinire i confini dell’intelligenza artificiale.

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