Due escursionisti sono stati trovati morti sotto una valanga domenica mattina dopo essere stati dichiarati dispersi il giorno precedente. L’incidente è avvenuto sabato in Val Aurina, Sasso Nero, ma è stato solo domenica mattina che i corpi sono stati scoperti sepolti sotto la neve a circa 1.700 metri di altitudine. Le temperature elevate e le recenti precipitazioni sono state le probabili cause della valanga, poiché il livello di congelamento a fine inverno è di 2.000 metri.
Gabriele Costantini, italiano di 51 anni e Solveiga Kemzuraite, lituana di 33 anni, sono le due vittime dell’incidente. Entrambi residenti a Cavallino Treporti, erano usciti ieri per un’escursione con le ciaspole. I due erano una coppia ed entrambi lavoravano in un camping di Cavallino Treporti.
I due erano partiti per un’escursione con le ciaspole sabato, poi è avvenuta la tragedia. Non è chiaro cosa sia successo esattamente, poiché non c’erano testimoni dell’incidente. L’uomo e la donna sono stati travolti e trasportati dalla valanga mentre attraversavano un pendio. La neve umida e pesante, a causa delle temperature primaverili, non ha fornito alcuna possibilità di sopravvivenza.
L’allarme è stato lanciato solo la sera dal proprietario dell’hotel dove alloggiavano quando non sono tornati per cena. Con l’approssimarsi dell’oscurità, però, era troppo tardi per iniziare la ricerca, così essa è iniziata questa mattina e, purtroppo, terminata rapidamente. La ricerca ha coinvolto l’elicottero di soccorso Pelikan 2, oltre al Soccorso Alpino della Val Aurina, alla Guardia di Finanza e all’Arma dei Carabinieri.
Si tratta dell’ennesima tragedia che avviene alla fine di questo inverno senza neve. Il bollettino delle valanghe è attualmente al livello 2 su 5 (moderato) per quasi tutto l’Alto Adige. Tuttavia, il vecchio strato di neve deve essere valutato con cautela, poiché sono possibili valanghe spontanee umide e pesanti. Strati deboli nella vecchia neve possono staccarsi molto isolatamente e possono portare a valanghe di medie dimensioni, soprattutto su pendii ripidi e ombreggiati sopra i 2400 metri, proprio quelli a volte cercati dagli appassionati di sport invernali. Il bollettino avverte anche degli accumuli di neve causati dal vento, in particolare nelle aree vicine a creste e passi nelle regioni di alta montagna, specialmente nelle aree più colpite dalle precipitazioni.
Un’altra donna, invece, di 51 anni, di Vandoies, è sopravvissuta a un altro incidente valanghe in Val Aurina sabato. È stata trasportata dalla valanga per circa 180 metri a valle, parzialmente sepolta dalla neve a circa 1.800 metri di altitudine. È riuscita a chiamare aiuto ed è stata salvata con lievi ferite.