Firmato il contratto della Sanità. I primi a ricevere la notizia sono stati i simpatizzanti iscritti al sindacato con un messaggino: “Dopo una serrata trattativa ed una no stop di oltre 10 ore, tutte le organizzazioni sindacali presenti al tavolo hanno sottoscritto il nuovo #CCNL #SanitàPubblica!” scriveva la Cisl alle prime luci dell’alba.
Giustamente, perché in questo momento di congiuntura qualsiasi adeguamento stipendiale è una buona notizia. Il CCNL Sanità è un contratto che riguarda 550mila sanitari e il rinnovo 2022 si presenta con un aumento medio di 90 euro.
Ora il contratto sarà trasmesso dall’Aran al Comitato di Settore per il parere, al Governo per eventuali osservazioni e alla Corte dei conti per la certificazione dei costi.
Le risorse per il rinnovo del contratto ammontano a 241,6 milioni, che finanzieranno anche l’indennità del personale assegnato ai servizi di pronto soccorso, il trattamento accessorio e il nuovo ordinamento professionale. Ciò comporterà aumento economico per i dipendenti.
La firma è della tarda serata di ieri e riguarda l’ accettazione dell’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori del comparto sanità, dagli infermieri ai radiologi al personale amministrativo, oltre, tra gli altri, a ostetriche e ricercatori.
Il primo risultato raggiunto, affermano i sindacati, è un riconoscimento sul fronte economico: l’aumento minimo medio lordo mensile è infatti di 90 euro, ma sono anche previste specifiche indennità di categoria.
Il contratto ha una vigenza 2019/2021 e interessa precisamente 545 mila lavoratrici e lavoratori.
L’accordo è stato firmato da Aran e dalle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind e Nursing Up che esprimono “grande soddisfazione per un risultato importante e atteso da tempo”.
Con questo rinnovo, “a fronte delle risorse stanziate dal governo – affermano i sindacati – riconosciamo salario, diritti e tutele a lavoratrici e lavoratori che in questi anni difficili hanno affrontato l’emergenza pandemica garantendo la tenuta del Servizio sanitario e la salute dei cittadini. Il contratto rappresenta un punto di partenza per un effettivo rilancio del Servizio sanitario, che dovrà passare adesso da maggiori risorse e da assunzioni stabili”.
Varie le novità, oltre agli aumenti economici. Il contratto prevedrà pure ‘incarichi di posizione elevati’ con bonus di indennità da 10 a 20mila euro. Tali posizioni saranno assegnate tramite concorso pubblico.
Questi i punti principali del nuovo contratto: Riforma dell’ordinamento professionale e nuovo sistema di classificazione (“una rivoluzione – spiega la Fp Cgil – che semplifica il sistema delle responsabilità e delle competenze per Sanitari, Sociosanitari, Tecnici Amministrativi, Arpa, Irccs e Izs”); nuovo sistema degli incarichi (“per dare maggiore valorizzazione delle professionalità espresse dai lavoratori”); differenziali stipendiali (“in sostituzione del precedente modello delle fasce, ciò consente di valorizzare l’esperienza e di aumentare il valore economico stipendiale”); miglioramento e qualificazione del sistema indennitario e rafforzamento delle relazioni sindacali (“con lo spostamento di materie significative in contrattazione anche di secondo livello”); regolamentato il ricorso al lavoro agile e lavoro da remoto nelle sue articolazioni e migliorate sensibilmente le modalità di fruizione di permessi e congedi (“previsti dal Ccnl e da disposizioni di legge”).