Filippo Turetta è stato arrestato in Germania alla guida della Punto nera. E’ stato riconosciuto dalla Polizia in autostrada. Non ha fatto resistenza, si è arreso subito. Filippo è stato fermato a 150 km da Lipsia, era ormai nuovamente senza benzina. I suoi movimenti dovranno essere ricostruiti con precisione, ma si pensa che sia risalito in Germania attraverso l’Austria.
Ora i tempi per l’estradizione di Filippo Turetta dalla Germania saranno rapidi. “Diciamo che tutto dipende dalla magistratura di Venezia, ma generalmente i tempi sono molto rapidi”, ha confermato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a margine della manifestazione per Giulia a Treviso. “Io penso – ha proseguito – che sarà questione di pochissimi giorni. Si tratta di un delitto commesso da un italiano in Italia, a danno di una cittadina, quindi non ci sono problemi di estradizioni o di rogatorie internazionali. Penso che, data la collaborazione della Germania, sarà questione di poco tempo”.
Intanto le indagini che proseguono hanno permesso di trovare il coltello dell’omicidio. E’ stato recuperato tra i reperti raccolti nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia, dove è avvenuto l’omicidio, sabato notte 11 novembre. Si tratta di un coltello spezzato, fatto che potrebbe far pensare che non si tratti dell’arma che ha ucciso Giulia. Il coltello spezzato era stato trovato subito dagli investigatori, nella prima fase delle indagini, ma del fatto si è appreso solo oggi.
Nicola Turetta ed Elisabetta Martini, intanto, vengono definiti “molto scossi per l’arresto del figlio”. Lo riferisce l’avvocato del giovane, Emanuele Compagno. “Da un lato naturalmente hanno provato sollievo per il fatto ché il loro figlio è vivo – aggiunge – dall’altro li ho sentiti attoniti e molto scossi. Come tutti del resto”. La coppia, ha spiegato Compagno, “si trova ancora qui, stanno valutando se partire per Lipsia”.
Tra le due famiglie non ci sono stati contatti. “La famiglia di Giulia è raccolta nel dolore e non ha parlato con i genitori di Filippo”, ha confermato l’avvocato della famiglia Cecchettin, Stefano Tigani che ha sottolineato di aver “sentito ieri il collega che ha portato il cordoglio della famiglia di Filippo. Poi non ci siamo più sentiti”.