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Exordia – Latinizzando… in versi

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Exordia copertina libro

Amore per l’antico, per il latino, il greco e la poesia, questo ha spinto un giovane come Vittorio Cerruti, classe 1990, ad intraprendere un’epopea senza dubbio innovativa ed unica, approcciandosi al passato, facendolo proprio e riusciendoci con successo. Tutt’altro che una contraddizione il termine ”innovativa”, perché conservare il patrimonio culturale, le nostre radici e soprattutto quando a farlo è un giovane e in maniera sperimentale, è qualcosa che stupisce.

Exordia (Zenzero Edizioni, ebook €3.99) è poesia rara, storia e passato che convivono nel mondo letterario contemporaneo, fatto di madrigali, sonetti, settenari ed anche tanka giapponesi e sijo coreani (entrambi componimenti poetici). Da Sisifo alla Prima Guerra Mondiale, dall’Adamello ad Ariosto, Cerruti spazia raccontando di sentimenti, dell’umanità, della morte, ma soprattutto della circolarità del tempo e della speranza.

”Sijo” significa ”ritmo del tempo”, proprio il tema su cui l’autore si concentra di più. La raccolta di poesie inizia e si conclude infatti, con due immagini che nella loro ”disfatta”, dopo il trascorrere delle ore, dei mesi e degli anni, rinascono o hanno intenzione di rialzarsi, cariche di speranza.

In Exordia però, c’è spazio anche per la realtà, i sentimenti (l’amore ma anche l’invidia), il dolore ma anche l’invito a non arrendersi. Senza dimenticare un’altra delle passioni di Cerruti, la mitologia, che trova il suo angolo di paradiso per esempio nel componimento ”Lelapo arruginito” o ”Vendetta” dedicato all’Eneide o ”Regulus”, il basilisco, l’animale fantastico che diventa metafora.

Ogni parola è pensata, ragionata, calibrata, segue uno schema, la cosiddetta metrica e si fa immagine, suggestione, avvicinando così il lettore. Peccando un po’ forse di perfezione e lirismo, l’autore cerca però di tendere una mano a chi legge: al termine di ogni componimento infatti, né da la spiegazione. Si sa, le poesie per la maggior parte andrebbero interpretate individualmente, ma il commento finale ad ognuna di esse, è senz’altro un aiuto ad una maggior comprensione.

Così lontano, ma così vicino, Exordia è un mondo classico che rivive e si avvicina al lettore, attraverso neologismi, termini ritrovati e portati a luce nuova. Senza dubbio un esordio atipico, è un’opera insolita ma alquanto ricca di significato, pensieri e riscoperte che trasportano nel passato il lettore, gettando un nuovo sguardo sul presente, un occhio ovviamente speranzoso.

Alice Bianco

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