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“Uomo-medico-pediatra, tutt’uno”: la Pediatria di Mestre e l’addio al dottor Giovanni Montesanto

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(Riceviamo e pubblichiamo).

A GIOVANNI….
La Pediatria di Mestre piange il suo Maestro.
Del carissimo dottor Giovanni Montesanto, una istituzione presso il reparto di Pediatria di Mestre e il Pediatra più conosciuto nella città di Mestre, si è scritto e detto molto in questi giorni, ma sentivamo il bisogno di raccontarvi chi è stato per noi questo grande uomo e grande pediatra.
Un’ultima telefonata di Giovanni, mentre era ancora ricoverato, sofferente e ormai molto stanco, ma con la voglia di lasciare un ultimo grande messaggio, il più importante per noi che abbiamo avuto il privilegio e l’onore di condividere parte della sua vita in ospedale è stato: “Ricordati che facciamo il lavoro più bello del mondo!”
E così ci ha passato il testimone: uomo-medico-pediatra, tutt’uno.

Giovanni Montesanto ha curato generazioni di piccoli pazienti prendendosi cura del bambino e dell’intera famiglia, spesso nonne comprese, elargendo una Medicina con la emme maiuscola, fatta di esperienza, saggezza, profonda motivazione e onestà intellettuale, tutto ciò che non si trova scritto sui libri, ma che con grande generosità ci ha trasmesso facendo del suo lavoro, la sua vita e la sua passione.
A tutti quelli che l’hanno conosciuto ha trasmesso e lasciato qualcosa di speciale: per Giovanni l’ospedale era una casa, una famiglia, un luogo di relazione tra colleghi e pazienti, dove si condividono preoccupazioni, si lavora cercando di dare il meglio, si gioisce insieme per le vittorie e talvolta si piange insieme per le sconfitte.
Un piacere discutere, parlare con lui e persino bonariamente talvolta litigarci.

E come dimenticare il burbero Giovanni e i suoi memorabili sfoghi a base di calci sugli armadietti nello studio medici magari solo perché si era dimenticato di eseguire un tampone faringeo! Perché essere veri è anche arrabbiarsi, saper discutere fino in fondo e arrivare a ritrovarsi magari davanti ad un buon bicchiere di vino o ad un caffè rigorosamente senza zucchero (bianco, velenoso e mortale come soleva ricordarci sempre!).
Inconfondibile con la sua bici, compagna di viaggi verso l’ospedale e le case dei bambini, talvolta con il suo amato cagnolino e la sua borsa di medico usurata dall’esperienza, lo sguardo profondo e saggio e il suo sorriso sempre pronto a spuntare tra la barba. Per tutti prima o poi c’era l’occasione per un suo pensiero, il più delle volte un libro sempre rigorosamente con dedica; e quel libro diventava il suo pensiero per te, uno speciale messaggio di tenerezza e cultura.

Un uomo intelligente, ironico, sempre pronto ad elargire consigli e perle di saggezza, instancabile studioso, non ha mai smesso di aggiornarsi e di coltivare le sue conoscenze.
Ha istruito in pediatria innumerevoli infermieri e specializzandi ed è stato un vero Maestro per tutti noi nelle discussioni e sul campo, capace di condividere il viaggio verso un convegno solo per il piacere di poter fare una chiacchierata insieme.
Un amante della vita, delle passeggiate in montagna, delle relazioni personali, della cultura.
Non ci ha insegnato solo come curare i nostri pazienti ma ad amare la nostra professione, ad essere sempre interessati, curiosi, attenti e a pensare come la medicina sia cultura, sia storia, sia scienza, sia filosofia e a come noi siamo fortunati a viverla ogni giorno.




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