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Dolfin (Lega – LV): “Votata all’unanimità la mia mozione per chiedere di velocizzare i lavori esterni alla Basilica di San Marco, per difendere dall’acqua alta l’edificio simbolo di Venezia nel mondo”

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“Vi è un grande ritardo nell’esecuzione dei lavori per la realizzazione dell’opera di protezione della Basilica di San Marco, che mette a rischio la Basilica di San Marco. Chiedo alla giunta regionale di farsi portavoce al governo per velocizzarli e realizzare l’opera a protezione dell’edificio simbolo di Venezia nel mondo”.
Così il consigliere regionale Marco Dolfin (Intergruppo Lega – Liga Veneta) commenta la sua mozione, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Veneto, per la difesa della Basilica di San Marco.

“La situazione che stiamo vivendo è complessa – commenta Dolfin – siamo passati da una situazione di stallo ad una ripresa, purtroppo lenta, dei lavori esterni alla basilica: in mezzo vi sono stati problemi burocratici, mancati pagamenti alle ditte, ritrovamenti archeologici, ritardi e cavilli che hanno ritardano l’esecuzione dell’intervento. Il cantiere c’è, i lavori sono ripresi ma a rilento e oggi la Basilica va sott’acqua con soli 65 centimetri sopra il livello medio del mare, continuando a subire danni alle sue parti più esposte, dalle colonne in marmo al nartece, con le infiltrazioni saline che provocano distaccamenti e sgretolamenti”.

“A Febbraio sono stato in visita e sopralluogo alla Basilica, accompagnato dal primo procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin, che mi ha mostrato la situazione e illustrato in cosa consistono gli interventi. Si può fortunatamente contare sui 3,3 milioni per i lavori interni alla Basilica, quelli per il restauro, che arrivano dal Ministero della Cultura. Una boccata d’ossigeno che permetterà di restaurare lo spazio di accoglienza del Nartece, le strutture interne della Basilica e delle sue principali cappelle, i rivestimenti lapidei e marmorei dei basamenti e delle pavimentazioni musive”.

“Bisogna però intervenire con urgenza anche all’esterno dell’edificio – prosegue Dolfin – per proteggere l’area dagli allagamenti più frequenti, per restaurare la pavimentazione, risanare il sottosuolo. Venezia ha bisogno innanzitutto di rispetto per la propria fragilità e questi ritardi sono irrispettosi e dannosi nei confronti della Basilica di San Marco, emblema di Venezia nel mondo. Le barriere del Mose – aggiunge il consigliere – proteggono Venezia dall’acqua alta, ma non la Basilica quando ci sono fenomeni di marea limitati: il nartece si trova a circa 65 centimetri, mentre la piazza a 71. E’ stata dunque progettata una protezione, lo ricordiamo, con una barriera di vetro, per difendere dall’acqua alta la Basilica. Il progetto della Provveditoria di San Marco ha passato il vaglio della Soprintendenza ai Beni culturali e del Provveditorato alle opere pubbliche: i lavori per la posa delle balaustre attorno alle facciate della Basilica di San Marco sono iniziati ad agosto scorso. Una soluzione concreta che permetterà di scongiurare, grazie anche al Mose, che l’acqua entri nell’area tra la facciata e le navate, dove sono presenti i mosaici”.

“Chiediamo al Governo di velocizzare i lavori esterni alla basilica – conclude Dolfin – per terminare quanto prima l’intervento. Venezia ancora una volta necessita di giusta e doverosa attenzione, vista la sua specificità. E’ una città unica al mondo ed oggi non la si può ricordare solo per i suoi 1600 anni senza poi tutelarla: l’opera di protezione della Basilica di San Marco è urgente quanto essenziale per sopravvivenza dell’edificio”.

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