Lungi dall’essere risolta, la questione delle navi e delle crociere in approdo o in transito per Venezia, ancora non ha trovato le giuste e condivise soluzioni. Intanto c’è chi fa un passo indietro, come la Neoclassica (che ha optato per Bari) e la Oosterdam, ambedue del Gruppo Carnival, nuovo socio della Venezia Terminal Passeggeri (si valuta una perdita di 88 mila passeggeri).
Sullo sfondo le proposte che il Governo deve ancora valutare:il Canale delle Tresse e il Terminal alla bocca di Porto della Deuferco. Ma non solo, emergono le sostanziali differenze sulla filosofia legata alla crocieristica, che spesso si sono scontrate e che necessitano di un forte impegno politico sulla natura delle navigazioni, sia dal punto di vista ambientale, che lavorativo.
In questi ultimi anni, che hanno registrato una florida attività economica, si sono imposte alcune limitazioni mirate al rispetto e alla tutela di Venezia, che hanno riguardato le stazze, che non possono superare le 96mila tonnellate e conseguentemente i passeggeri sono notevolmente diminuiti (183mila in meno rispetto al 2014).
Si muove ancora fra sviluppo e compatibilità la questione Grandi Navi e Venezia Vtp, con Royal, Caribbean, Costa, Msc Global Liman in crisi per la perdita dei passeggeri, sollecita rapide iniziative i grado di rispondere alle differenti esigenze che oramai sono chiare, come l’alternativa al passaggio delle navi a san Marco.
Redazione | 19/08/2016 | (Photo d’archive) | [cod crove]