Il coronavirus potrebbe penetrare nel sistema nervoso centrale (S.N.C.) creando una severa neuroinfiammazione in grado di causare o aggravare il decorso di malattie, come Alzheimer, epilessia, Parkinson disturbi come psicosi, disturbi da stress post-traumatico, autismo e depressioni maggiori: è l’ipotesi di un gruppo di neuropsichiatri e fisiologi guidati dal professor Luca Steardo, dell’università Giustino Fortunato di Benevento e dell’università Sapienza di Roma per il quale gli aspetti neurologici e psichiatrici dell’attacco virale dovrebbero essere presi in considerazione nella progettazione delle strategie terapeutiche riabilitative rivolte a chi si è ammalato di Covid-19. L’ipotesi è descritta in un editoriale pubblicato dalla rivista Acta Physiologica.
L’altra notizia degna di nota è che l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha autorizzato l’avvio dello studio multicentrico INHIXACOVID19 con l’anticoagulante eparina a basso peso molecolare (biosimilare di enoxaparina sodica) nel trattamento dei pazienti con quadro clinico moderato o severo di Covid-19.
La sperimentazione valuterà la sicurezza e l’efficacia dell’anticoagulante, somministrato a diversi dosaggi, nel migliorare il decorso della malattia.
Ai 14 centri italiani coinvolti nello studio il farmaco sarà fornito gratuitamente dall’azienda Techdow Pharma, filiale italiana della Shenzen Hepalink Pharmaceutical Group.
Enoxaparina sodica è un’eparina a basso peso molecolare con un’elevata azione antitrombotica che ne fa, ad oggi, uno degli anticoagulanti più utilizzati per la prevenzione e la terapia delle tromboembolie venose (TEV) e arteriose nei soggetti sottoposti a intervento chirurgico o allettati.
Tutti i 300 pazienti ammessi alla sperimentazione riceveranno enoxaparina biosimilare per via sottocutanea.