Dev’essere perché il Julien era l’unica cosa che tutte queste persone apprezzassero l’una dell’altra, perché ora quando si incrociano per caso lungo la via si guardano senza riconoscersi
Un luogo semplice, anche un po’ decadente, un luogo che protegge e nasconde pensieri, sogni e paure di un gruppo di persone. Un locale, come il Café Julien, galeotto per i personaggi protagonisti, dove le relazioni si intensificano e si spezzano, dove le opportunità sembrano fioccare davanti ad un calice, oppure frantumarsi in mille pezzi nella risata sardonica di chi ci è davanti.
L’omonimo libro di Dawn Powell, edito da Fazi con traduzione di Silvia Castoldi, è una di quelle opere d’atmosfera che ti trascinano nella New York del dopoguerra, tra sigarette e whiskey, tra feste mondane e sobborghi, tra falsità, amore, solitudine e sogni. Rick Prescott è in cerca del suo amore perduto. Jerry Dulaine, arrampicatrice sociale, ed Elsie Hookley, matrona della buona società bostoniana, si uniscono in un’alleanza scellerata per infiltrarsi fra i ricchi newyorchesi. Dalzell Sloane e Ben Forrester sono una coppia di sconosciuti pittori che architettano un piano per far soldi sfruttando il nome del loro amico Marius, un artista i cui dipinti sono saliti alle stelle subito dopo la sua morte.
Un locale le cui pareti diventano il porto saldo e fermo su cui ruotano le esistenze, testimone di sofferenze, pensieri e speranze che si ritrovano anche nei giorni nostri. Dawn Powell sembra raccontare non solo la società dell’epoca, ma anche tutte quelle successive. Cambiano i tempi, ma il locale di fiducia dove ci si ritrova esiste sempre, lì dove ci si confida, un punto di partenza per dare via alle nostre esistenze, per prendere decisioni importanti. Perché è proprio dal Café Julien che i protagonisti partono per intraprendere le loro appassionanti avventure, storie che si sfiorano e si intrecciano dando vita ad un mosaico reale quanto pulsante del genere umano.
Powell riesce a trattare tematiche diverse con assoluto pugno fermo, con occhio critico e amorevole, portando a galla quello che molti autori avevano fatto, ma in libri differenti. Café Julien, invece, è un condensato irresistibile, moderno che riesce a dare lo stesso spazio all’amore più folle e stolto, capace di farci aspettare per sempre, fino alla superficialità di moltissime amicizie, in particolar modo femminili.
Un’ opera imperdibile, piena di spunti e coinvolgente, che vi riporterà in quelle atmosfere di un tempo che nascondono, sotto la coltre di fumo, il nostro volto.
Sara Prian
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