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BY-PASS DI CAMPALTO | Mostro di cemento che dovremo subire per l'eternità 

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LETTERE AL GIORNALE | Con questa segnalazione vogliamo urlare un’ennesima volta tutta la nostra disperazione:
siamo le famiglie sciagurate che hanno la sventura di subire a breve il prossimo realizzo dell’opera stradale chiamata by-pass di Campalto.
Siamo condannati a patire un tragico destino per questa inutile opera mangiasoldi che divorerà  il territorio;
la situazione assurda è che la prepotente coalizione politica locale vuole realizzarla a qualsiasi costo spingendol’Anas a sperperare una montagna di pubbliche risorse che potrebbero essere meglio utilizzate altrove, sfregiando le
campagne di Campalto con una montagna di cemento, violando le conformità  urbanistiche del Palav, ignorando la
salvaguardia del territorio nei riferimenti della paesaggistica del nuovo PTRC regionale.
Vengono infatti infranti i pilastri di questo nuovo sistema di pianificazione territoriale che sono: la difesa del
consumo del territorio, la promozione della qualità  degli insediamenti strutturali secondo le aspirazioni delle
popolazioni residenti e la filosofia che concepisce la città  come motore del futuro nelle riqualificazioni urbanistiche.
In definitiva questa variante stradale risulta in completa antitesi con la direzione di sostenibilità  socio ambientale
intrapresa ormai da molti anni da tutti gli stati civili europei.
Anche la Regione è complice di questa orribile violenza urbana, poiché nel passato ha insabbiato una sospensiva
all’iter di approvazione di questo by-pass stradale, mentre era atteso lo studio flussi traffico post-passante,
probabilmente perché avrebbe impedito il proseguo di questo obbrobrio urbano.
Vogliamo segnalare che questa inutile opera stradale sarà  priva di compatibilità  per lo sviluppo di una città , poiché in
zona urbana risulta non sostenibile il realizzo di una variante camionabile, dequalificata con astuzia in strada statale
munita di divieto al traffico pesante, facilmente eludibile con un banale ricorso al Tar.
In mezzo ad un paese civile si devono realizzare, se necessario, solo strade comunali non camionabili che collegano il tessuto urbano senza divorare il territorio ricoprendolo di cemento e asfalto.

In questo iperbolico monumento agli sprechi (57 milioni di euro di budget per due km di strada) risaltano anche le diverse problematiche di chi ha vinto la gara appalto, poiché sussiste un notevole ritardo nell’avvio dei cantieri: questo strano congelamento è provocato dalla guerriglia legale che attualmente intercorre tra le due ditte che compongono l’Ati, probabilmente esiste un forte conflitto sperequativo alla base di questo project financing che attualmente è la modalità  operativa di prassi per la realizzazione di opere pubbliche con spese scaricate sul futuro della collettività .

Vogliamo infine anche ricordare l’esistenza dei dannati che confinano con questo futuro inferno urbano poiché dovranno patire questa condanna assieme ai loro figli per l’eternità .

lettera firmata
[27/05/2013]


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