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Una colonna d’acqua alta una ventina di metri preceduta da un botto secco, avvertito chiaramente, che ha fatto vibrare lo scafo delle imbarcazioni di scorta al convoglio che trasportava l’ordigno: così si è concluso oggi alle ore 11.50 esatte il bomba day.
Il residuato bellico della seconda guerra mondiale da 500 libbre è stato fatto brillare dagli artificieri della Marina Militare. |
Lo scoppio dopo il classico countdown trasmesso via radio a tutte le imbarcazioni di scorta poste a distanza di sicurezza. L’esplosione è stata preceduta da una serie di microcariche per far allontanare i pesci dalla zona, al fine di salvaguardare la fauna marina.
Quindi la vera e propria deflagrazione, indotta da una carica di esplosivo piazzata qualche minuto prima dagli uomini rana. Il brillamento è avvenuto a 9 miglia di distanza dalla costa, dopo aver superato la piattaforma del Cnr. Il bomba day era iniziato questa mattina alle 8, quando si era costituito a Fusina il centro di comando avanzato coordinato dalla Prefettura di Venezia. Sul posto, tra gli altri, per il Comune di Venezia il vice comandante della Polizia municipale, Alfonso Garlisi, e il responsabile della Protezione civile, Lorenzo Furano. Il convoglio si era mosso pochi minuti dopo partendo dalla cassa di colmata nei pressi di Fusina; la bomba, tenuta da un cilindro galleggiante, ha viaggiato sospesa a circa cinque metri di profondità trainata da un’imbarcazione della Guardia costiera, ha percorso a cinque miglia orarie dapprima il Canale dei Petroli e poi il canale di porto e quindi il tratto di mare e, giunta sul target, è stata posta a una quindicina di metri di profondità e fatta brillare. |