IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

venerdì 26 Aprile 2024
7 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGEaltre notizieBenedetto XVI: il primato di Dio, dei valori e dell'etica
Questa notizia si trova quialtre notizieBenedetto XVI: il primato di Dio, dei valori e dell'etica

Benedetto XVI: il primato di Dio, dei valori e dell'etica

pubblicità

Papa Ratzinger, nonostante i suoi 84 anni compiuti da poco, segue le orme del suo Predecessore Giovanni Paolo II, e viaggia in tutto il mondo per annunciare il Vangelo di Cristo con grande determinazione, coraggio e fiducia, senza risparmiarsi. Colpiscono, in particolare, nel suo ministero petrino la sua mitezza, la sua serenità , insieme alla grande chiarezza teologica e alla fede e spiritualità  profonde. L'altra mattina è andato ad Ancona a chiudere il Congresso Nazionale Eucaristico e, davanti ad una folla di 85 mila persone, con un caldo torrido, ha celebrato la Santa Messa nell'area della Fincantieri del Porto della città .Tra la folla, i disoccupati, i precari, le famiglie in difficoltà , gli operai. Tutti insieme con sacerdoti, vescovi, autorità  poltiche e militari e moltissimi giovani alcuni dei quali reduci dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid.

Il momento economico per l'Italia è difficilissimo al punto che il presidente della CEI, cardinale Angelo Bagnasco, ha chiesto al Papa, durante il suo breve indirizzo di saluto, una benedizione speciale per l'Italia.
Il Papa, poi, si è intrattenuto a pranzo con persone che vengono assistite dala Caritas, cassaintegrati, alcuni insegnanti precari per ascoltare dalla loro viva voce i loro problemi quotidiani. Non dimentichiamo che molti cittadini non riescono a pagare l'affitto, a pagare le bollette del gas e della luce, i libri per gli studi dei figli, ed arrivare a fine mese. Da tre anni, la crisi economica, colpisce le fasce più deboli e, secondo alcuni economisti, durerà  fino alla fine del 2017, un ciclo complessivo di 10 anni.

Secondo Papa Benedetto XVI “non c'è nulla di autenticamente umano che non trovi nell'Eucaristia la forma adeguata per essere vissuto in pienezza: nutrirsi di Cristo è la via per non restare estranei o indifferenti alle sorti dei fratelli, ma entrare nella stessa logica di amore e di dono del sacrificio della Croce; chi sa inginocchiarsi davanti all'Eucaristia, chi riceve il corpo del Signore non può non essere attento, nella trama ordinaria dei giorni, alle situazioni indegne dell'uomo, e sa piegarsi in prima persona sul bisognoso, sa spezzare il proprio pane con l'affamato, condividere l'acqua con l'assetato, rivestire chi è nudo, visitare l'ammalato e il carcerato”.

Insomma, la “forza del potere e dell'economia” non sono sufficienti da sole a organizzare le società : “l'uomo cade spesso nell'illusione di poter trasformare le pietre in pane”, ma non si possono mettere da parte Dio, i valori, l'etica, confinandoli al privato, e “certe ideologie” che hanno tentato di farlo, cercando solo di assicurare “a tutti sviluppo e benessere materiale, hanno fallito, dando agli uomini pietre al posto di pane”. ''Una spiritualità  eucaristica -ha affermato Benedetto XVI – è via per restituire dignità  ai giorni dell'uomo e quindi al suo lavoro, nella ricerca della sua conciliazione con i tempi della festa e della famiglia e nell'impegno a superare l'incertezza del precariato e il problema della disoccupazione''.

''Una spiritualità  eucaristica – ha aggiunto Papa Benedetto XVI – ci aiutera' anche ad accostare le diverse forme di fragilita' umana consapevoli che esse non offuscano il valore della persona, ma richiedono prossimita', accoglienza e aiuto''. ''Dal Pane della vita -ha detto ancora il papa teologo – trarra' vigore una rinnovata capacita' educativa, attenta a testimoniare i valori fondamentali dell'esistenza, del sapere, del patrimonio spirituale e culturale; la sua vitalita' ci fara' abitare la citta' degli uomini con la disponibilita' a spenderci nell'orizzonte del bene comune per la costruzione di una società  più equa e fraterna''.

Concludendo il Congresso Eucaristico Nazionale, il Papa ha indicato proprio nella riscoperta della spiritualità  eucaristica la via da seguire per contribuire al risanamento sociale. “L'uomo è incapace di darsi la vita da se stesso, egli si comprende solo a partire da Dio: è la relazione con Lui a dare consistenza alla nostra umanita' e a rendere buona e giusta la nostra vita”. “Nel Padre nostro -ha aggiunto Benedetto XVI- chiediamo che sia santificato il Suo nome, che venga il Suo regno, che si compia la Sua volontà . E' anzitutto il primato di Dio -ha detto ancora il Papa – che dobbiamo recuperare nel nostro mondo e nella nostra vita, perché è questo primato a permetterci di ritrovare la verità  di ciò che siamo, ed è nel conoscere e seguire la volonta' di Dio che troviamo il nostro vero bene”.

Il messaggio di Benedetto XVI ad Ancona è duplice: da una parte in economia prima del profitto viene l'uomo e suoi valori; dall'altra, il primato di Dio, dei valori, dell'etica, vengono sopra ogni cosa. E in questa società  opulenta, materialista, e consumista lo sperimentiamo ogni giorno. Il Papa sembra dire che i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Le sacche di emarginazione e di povertà  nella società  del benessere ci sono e non possiamo prescindere da esse. Si tratta degli otto milioni di persone che vivono sotto la soglia della povertà  solo in Italia. Le ideologie hanno fallito: capitalismo e marxismo hanno prodotto solo “pietre” e non “pane” secondo il papa tedesco.

Ratzinger continua nella scia della tradizione ecclesiastica e nella sua personale scia di coerenza dottrinaria se già  nel 1996, in un articolo apparso sulle pagine di “Civiltà  Cattolica”, il futuro pontefice constatava che “la superiorità  morale del sistema liberale in politica e in economia, apparsa con tanta evidenza, non suscita tuttavia alcun entusiasmo. Troppo grande è il numero di coloro che non partecipano dei frutti di questa libertà , anzi, perdono completamente ogni libertà : la disoccupazione diviene nuovamente un fenomeno di massa; la sensazione dell'inutilità , della superfluità , angoscia le persone non meno della povertà  materiale. Lo sfruttamento senza scrupoli si diffonde; la criminalità  organizzata si avvale delle opportunità  offerte dal mondo liberale, e in tutto si aggira il fantasma della mancanza di senso”.

Invece, in un messaggio che Benedetto XVI aveva rivolto ai vescovi dell'America Latina riuniti ad Aparecida nel maggio 2007 per la loro quinta assemblea, in merito al problema rappresentato dalla falsa dicotomia comunismo – capitalismo cosi si espresse: “tanto il capitalismo quanto il marxismo hanno fatto la promessa di trovare la strada per la creazione di strutture giuste, affermando che queste, una volta stabilite, avrebbero funzionato da sole; hanno preconizzato che non solo non avrebbero avuto bisogno di una precedente moralità  individuale, ma che esse avrebbero promosso la moralità  comune. Ma questa promessa ideologica si e' dimostrata falsa. I fatti lo hanno evidenziato: il sistema marxista, dove e' andato al governo, non ha lasciato solo una triste eredità  di distruzioni economiche ed ecologiche, ma anche una dolorosa distruzione degli spiriti. E la stessa cosa vediamo anche all'ovest, dove cresce costantemente la distanza tra poveri e ricchi e si produce un'inquietante degradazione della dignità  personale con la droga, l'alcool e gli ingannevoli miraggi di felicità ”. In questa generale disgregazione di uomini e cose, anche l’ambiente, fatto a “somiglianza di Dio”, viene ad essere messo sotto assedio da pratiche di sfruttamento intensivo volte ad ottenere un profitto illimitato.

Nell’Angelus domenicale del settembre del 2007, Papa Ratzinger si è fatto interprete di una simile preoccupazione rilevando come “l’emergenza della fame e quella ecologica stanno a denunciare, con crescente evidenza, che la logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra ricchi e poveri e un rovinoso sfruttamento del pianeta. Quando invece prevale la logica della condivisione e della solidarietà  è possibile correggere la rotta e orientarla verso uno sviluppo equo e sostenibile”. Oggi tuttavia viviamo tempi particolari: da semplice “analista” dei mali che attanagliano economie, società  e nazioni, la Chiesa “madre e maestra” , in mezzo al deserto e alle macerie di ideologie disintegrate, indica attraverso il magistero di Benedetto XVI la strada nell'epoca post liberista per uscire dalla crisi che colpisce l'Occidente. Del resto, a questo riguardo, in occasione del centenario della “Rerum Novarum”, il Predecessore di Benedetto XVI Giovanni Paolo II dava alle stampe la “Centesimus annus” nella quale, fermo restando il mantenimento dei punti cardine dell’enciclica di Leone XIII, approfondiva l’analisi dei vari sistemi economici teorizzando, apertis verbis, la comune radice ideologica che affratellerebbe la dottrina marxista e quella liberista.

Dopo aver preso atto del fallimento del sistema comunista incarnato dalla disfatta del regime sovietico, Papa Wojtyla esortava a non cadere in un’altra forma di riduzionismo economico rappresentata dal capitalismo e da quella “società  del benessere e dei consumi che tende a sconfiggere il marxismo sul terreno di un puro materialismo”, laddove il capitalismo converge con il marxismo “nel ridurre totalmente l’uomo alla sfera dell’economico e del soddisfacimento dei bisogni materiali”. Nonostante gli aspetti positivi di un sistema economico di impronta liberale, per Giovanni Paolo II “le carenze umane del capitalismo, con conseguente dominio delle cose sugli uomini, sono tutt’altro che scomparse”. Tali riflessioni conducevano il pontefice polacco ad ammonire, sempre nella “Centesimus annus”, che “il capitalismo non va considerato come l’unico modello valido di organizzazione economica”. Quest’ultimo punto è particolarmente sensibile per la dottrina liberista. Credendosi e autoproclamandosi unico e solo sistema economico realmente valido e “morale”, sulla base di una sorta di trasposizione profana dal monoteistico “non avrai altro Dio all’infuori di me” al più prosaico, ma non meno intollerante, “non avrai altro sistema economico all’infuori del mio”, il liberismo non ha mai concepito l’idea di dover affrontare validi concorrenti sul piano della teoria economica, corroborato in questa certezza, sul piano storico, dallo sgretolamento dell’economia del socialiosmo reale in Urss da una parte e dal lento declino delle economie social – democratiche nell’ Europa del Nord dall’altro.

Ecco perché, l' invito di Benedetto XVI ad Ancona a riscoprire “il primato di Dio, dei valori e dell'etica”, nella società  post liberista non deve destare stupore o meraviglia.

Alberto Giannino

[12 settembre 2011]

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img