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“Ci viene impedito di issare la bandiera di San Marco. Danno alle generazioni veneziane”. Lettere

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Riceviamo e pubblichiamo.
“L’ Associazione culturale wsm Venexia Capital tiene a far sapere che a Venezia non è possibile commemorare la nascita del Doge Morosini (26 febbraio) issando sul suo pilo in campo dell’ Arsenale il gonfalone marciano. Alleghiamo descrizione dei fatti e una foto. Auspicando la pubblicazione di questa nostra segnalazione porgiamo distinti saluti. Grazie”.


Oggetto : 26 febbraio 1619 – 26 febbraio 2021.
A Venezia non é possibile commemorare la data di nascita del Doge Francesco Morosini usando la bandiera di San Marco ….
L’ Associazione WSM Venexia Capital, per commemorare la data di nascita del doge Francesco Morosini (uno tra i piu’ importanti comandanti della Storia della Serenissima) ha presentato una richiesta alle Autorita’ preposte, per poter issare un gonfalone di San Marco sul pilo del campo dell’Arsenale, il mattino di venerdì 26 febbraio per poi ammainarlo la sera stessa.
Il sopraccitato pilo è stato eretto nel 1693 proprio in onore del Morosini a ricordo delle sue valorose imprese militari che diedero lustro alla Serenissima ed ora è sovrinteso dal Comune di Venezia.
La richiesta è stata respinta.
La motivazione del diniego

consisterebbe nel fatto che “secondo le norme delle bandiere della Repubblica italiana e dell’Unione Europea da parte degli enti pubblici, é previsto che non si possa esporre il Gonfalone della propria città se non unitamente alla bandiera nazionale ed a quella europea.
Nel caso specifico trattandosi di un solo pennone, l’esposizione è riservata esclusivamente alla bandiera nazionale. “
Onorare la memoria di un importantissimo personaggio veneziano ( 4 volte Capitan General da Mar e successivamente Doge) esponendo la bandiera di San Marco, unica a simboleggiare la Serenissima madre Patria, dovrebbe essere dovere ed orgoglio delle istituzioni locali e non motivo di estenuanti tiramolla burocratici che da anni si ripetono e perseguitano chi vuole tenere in vita le tradizioni.
Vincolare a certi regolamenti italoeuropei i nostri simboli identitari, che spesso non riguardano nemmeno la specificità di Venezia, è un grave danno

per la nostra e per le future generazioni veneziane, che si troveranno un domani a non sapere nemmeno cosa sia un gonfalone, cosa sia un abate ( cipo marmoreo portabandiera) , a chi venivano dedicati e tante altre cose che sono la base della nostra sempre più sconosciuta storia.

Ass.Culturale wsm Venexia Capital
Lorenzo Greco, Ivo Papadia.

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La discussione è aperta: una persona ha già commentato

  1. La storia della nostra nazione va mantenuta, come le tradizioni, la lingua veneta e la nostra identità come veneti. Non dobbiamo lasciare che tutto ciò sia distrutto e dimenticato. Viva San Marco!

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