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Bambina scomparsa, le ultime notizie: ormai pochi i dubbi, è stato rapimento

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Bambina scomparsa, le ultime notizie: ormai pochi dubbi, è stato rapimento, forse addirittura a scopo di estorsione. Le bocche degli inquirenti sono estremamente cucite ma seguendo il loro lavoro di intuisce che la Dda (Direzione Distrettuale Antimafia) e i carabinieri stanno attualmente indagando sull’ipotesi di reato di sequestro di persona a scopo di estorsione.

Questo quanto si starebbe configurando nella misteriosa sparizione di Kata, una bambina di soli 5 anni avvenuta a Firenze. Da sabato scorso non si hanno più notizie della piccola, nonostante le incessanti ricerche. Le forze dell’ordine, in collaborazione con i vigili del fuoco, hanno utilizzato anche i droni e le termocamere per individuare eventuali tracce di calore umano a distanza. Nel frattempo, il volontariato ha risposto all’appello durante giorni e notti, schierando ben 94 squadre e 225 volontari che si sono alternati nella ricerca della bambina, perlustrando parchi, giardini e strade tra Porta al Prato, dove si trova l’ex stazione Leopolda, e Peretola, compresi i dintorni dell’Arno e del quartiere di San Jacopino.

Proprio nel mezzo di questa vasta area si trova l’ex hotel Astor, situato in via Maragliano. Tuttavia, finora tutte le attività di ricerca non sono state fortunate. Nel pomeriggio di ieri, la madre di Kataleyna è stata portata all’ospedale fiorentino di Careggi a causa di quello che si riteneva un nuovo malore inizialmente, mentre in seguito si è appreso che aveva ingerito una piccola quantità di candeggina. Sul posto sono intervenuti i soccorsi del 118, che hanno prontamente allertato le autorità di polizia. Un’amica della donna è stata anche lei trasportata in ospedale con un’altra ambulanza.

L’ipotesi del sequestro con il passare delle ore è diventata sempre più plausibile, escludendo altre possibilità: la bambina, secondo una logica di ragionamento, non è stata trovata durante le numerose perquisizioni all’interno dell’ex albergo, e se fosse uscita da sola per giocare, prima o poi sarebbe stata avvistata da residenti e segnalata. Pertanto, l’ipotesi teorica – al momento priva di elementi concreti, come sottolineano i carabinieri – è che qualcuno l’abbia portata via. Lo zio Abel ha affermato di averla sorvegliata dalla finestra del suo appartamento, ma poi non l’ha più vista nel cortile: “è stato un attimo e poi è sparita”, ha dichiarato alle telecamere.

Secondo quanto ricostruito sul posto, Kata potrebbe essere uscita dal cancello su via Boccherini, frequentato anche dagli occupanti dell’area, presidiato in quel momento da una donna proveniente dall’Europa dell’Est. Tuttavia, un’altra possibilità, difficile per una bambina senza l’aiuto di qualcuno, è rappresentata da un cancello arrugginito che conduce al condominio adiacente all’ex albergo. I carabinieri stanno vagliando e scartando segnalazioni e piste infondate, incluso un chiamata sul cellulare di un’amica della madre, attribuita a un mitomane, che recitava: “Ho io tua figlia”. Al contrario, le autorità stanno analizzando molto attentamente le registrazioni delle telecamere dell’intero quartiere, sperando che un dettaglio possa fornire una svolta nelle indagini.

Le indagini si concentrano anche sugli occupanti abusivi dell’edificio. Si dice che due stranieri si siano allontanati, ma potrebbe essere stato semplicemente per evitare problemi e controlli, o forse temono interrogatori. Il generale dei carabinieri, Gabriele Vitagliano, ha sottolineato che finora non ci sono collegamenti tra gli occupanti e la scomparsa di Kata. La madre, Kathrina, ha espresso un sospetto durante le indagini, ma secondo un alto ufficiale dell’Arma, lo ha fatto basandosi su una valutazione di buonsenso, ipotizzando che la sparizione della figlia potesse essere collegata a litigi all’interno dell’ex albergo. Anche se è una pista che viene seguita, al momento non ci sono né nomi né elementi di prova.

La madre ha partecipato a un corteo composto da peruviani durante la mattina, corteo che si è diretto al tribunale dei minori per sensibilizzare l’opinione pubblica sul caso e sulle ricerche in corso. Successivamente, è stata accompagnata in procura, dove è stata ascoltata come persona informata sui fatti senza la necessità di un avvocato. Durante l’interrogatorio con il pm, la donna ha ripercorso l’intera giornata di sabato, in particolare a partire dalle 15:15, l’ora in cui la bambina è stata vista per l’ultima volta, fino al suo ritorno a casa dopo il lavoro come donna delle pulizie presso privati. Ha anche raccontato i suoi tentativi di cercare la figlia con l’aiuto dei parenti, seguiti dalla decisione di recarsi dai carabinieri. Alle 20:00 ha presentato denuncia presso una stazione dei carabinieri e mezz’ora dopo è stato attivato il Piano di ricerca degli scomparsi della prefettura.

Un dettaglio che non può essere trascurato dalle indagini è quello del padre di Kata, attualmente detenuto nel carcere di Sollicciano. Domenica sera, si è sospettato che avesse ingerito del detersivo, in un gesto potenzialmente suicida o di autolesionismo disperato. Tuttavia, dopo un lavaggio gastrico, le sue condizioni sono migliorate ed è stato dimesso dall’ospedale. Secondo le forze dell’ordine, l’uomo non sembra essere coinvolto nella scomparsa della figlia. Anche i parenti della sua parte, che non risiedono a Firenze, stanno collaborando attivamente con le autorità nel corso delle indagini.

Le speranze di trovare Kata sana e salva rimangono vive, mentre le autorità continuano ad indagare su tutte le piste possibili. Sul fatto, l’intera comunità fiorentina rimane in apprensione, in attesa di notizie che possano portare alla risoluzione di questo mistero. Le ricerche non si sono mai interrotte, con un’impressionante mobilitazione dei volontari che continuano a dedicare il loro tempo e le loro energie per ritrovare la piccola Kata. Anche la comunità locale è unita nel sostenere la famiglia in questo momento di grande angoscia. Molti residenti hanno offerto il loro supporto e partecipano attivamente alle attività di ricerca.

Mentre la speranza di ritrovare Kata sana e salva è ancora viva, il tempo scorre inesorabilmente in direzione contraria. Le autorità e gli investigatori stanno facendo tutto il possibile per seguire ogni pista e ottenere indizi cruciali che possano condurre alla risoluzione di questo caso. Le indagini per il sequestro di persona a scopo di estorsione proseguono con determinazione, mentre tutta l’Italia resta in attesa di un lieto fine.

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