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Ata Italia, riduzioni di personale inevitabili e secondo legge

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Ata Italia rende noto che presso gli scali aeroportuali di Venezia, Milano Linate (ivi inclusa la Sede Direzionale) e Milano Malpensa, sono state attuate delle riduzioni di personale operate nel rigoroso rispetto delle disposizioni di legge.
Tale dolorosa decisione è riconducibile alla grave crisi economica e finanziaria dell’Eurozona, che ha determinato un calo di clienti attivi e una riduzione del numero dei voli operati, con inevitabile riduzione dei servizi di handling richiesti dai vettori aerei ad ATA Italia.
L’azienda precisa di aver posto in essere tutti gli adempimenti necessari ad evitare l’attuale riduzione del personale, compresa la Cassa Integrazione in deroga che è scaduta il 31.05.2015. Nel corso dello svolgimento della cassa integrazione, ATA Italia ha inoltre constatato l’impossibilità di reimpiegare i dipendenti in cassa integrazione, con conseguente necessità di aprire la procedura di mobilità per operare una riduzione collettiva del personale.
Inoltre l’azienda precisa che negli ultimi anni ha ripetutamente subito dagli altri operatori concorrenti la mancata e/o parziale applicazione della clausola sociale stabilita dal Contratto collettivo nazionale, aggravando la situazione già esistente. In base a tale clausola, i concorrenti avrebbero infatti dovuto assorbire i dipendenti ex ATA collegati ai servizi di handling forniti a determinate linee aeree.
La decisione di ATA Italia è stata motivata anche da un costo del lavoro insostenibile rispetto alla redditività tipica del settore, sia a livello di numero di dipendenti che di costo medio delle singole risorse. L’azienda inoltre non può disporre, a causa di limitazioni di legge, degli strumenti di flessibilità che consentano di organizzare l’orario di lavoro con modalità coerenti rispetto alle esigenze operative dei singoli scali.
Nel corso degli ultimi tre anni, ATA Italia ha ripetutamente segnalato la gravità della situazione alle Organizzazioni Sindacali e offerto soluzioni che avrebbero assorbito integralmente l’esubero dichiarato. Nonostante il serrato confronto, cui la Società mai si è sottratta, tutte le soluzioni proposte sono state respinte dai dipendenti.
ATA Italia, vista la gravità della situazione, si trova quindi costretta ad attuare un processo di profonda ristrutturazione per ripristinare l’equilibrio economico-finanziario dell’azienda; processo che comprende necessariamente anche una riduzione del personale strutturalmente eccedente.

Ata Italia

17/06/2015

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