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Assassinio Lida Pamio di Mestre, manca sempre il movente

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Assassinio Lida Pamio di Mestre

Assassinio Lida Pamio di Mestre: sono state rese note qualche giorno fa le motivazioni della sentenza che ha stabilito la condanna per omicidio a 24 anni della vicina di pianerottolo, Monica Busetto (nella foto), avvenuto il 20 dicembre 2012.

Ad occuparsi del caso la giudice relatrice Patrizia Montuori, che nel fascicolo con le motivazioni di colpevolezza ha elencato quali siano le prove raccolte durante il lungo dibattimento davanti alla Corte d’assise ed esposte dal pubblico ministero Lucia D’Alessandro.

La Corte ha condannato a 24 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato e furto la Busetto, il 22 dicembre scorso. Ad incastrarla è stata una catenina d’oro, che l’anziana, secondo le prime testimonianze dei nipoti, indossava sempre, ma che le era stata strappata, visto che c’erano anche i segni di graffi sulla pelle. Quella catenina, dopo diverse perquisizioni, sarebbe stata trovata all’interno del portagioie della vicina.

Il cadavere della donna era infatti stato trovato proprio da una delle nipoti, che l’avrebbe dovuta accompagnare ad una visita medica. Aveva poi chiamato il 118 e gli operatori sanitari hanno riferito che aveva due coltelli, uno piantato nel torace, l’altro, con il manico spezzato, nel collo. Oltre a fazzoletti di carta in gola e un filo elettrico stretto al collo. A portare gli investigatori della Squadra mobile in casa della vicina, dirimpettaia, la traccia sulla macchia di sangue, che escludeva l’impronta di una scarpa arrivata dall’esterno.

Le analisi del Dna eseguite sulla collanina sono state fondamentali per l’accusa per provare le responsabilità della Busetto. Esiste, tra l’altro, un’intercettazione telefonica in cui la donna cerca di convincere la sorella che si trattava di una catenina sua, ma la sorella taglia il discorso sostenendo che non si ricorda.

Ancora sconosciuto però, è il movente dell’omicidio, anche se in udienza il pm ha insistito nell’affermare che si sarebbe trattato di una lite per questioni di poco conto (foglie cadute sul pianerottolo dalle piante della Pamio).

Redazione

15/03/2015

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