Ascoltare, saper ascoltare.
Verbo che richiede saggezza, energia e disponibilità.
Riuscire ad ascoltare o essere ascoltati, di questi tempi è davvero un miraggio.
La parola si mette in viaggio per arrivare in tempo, per non perdere il treno, per trovare spazio e riposo, come un cagnolino stanco alla ricerca di consolazione.
– Come faccio ad ascoltarti, non ho tempo!
– Ma io devo parlarti, ne ho bisogno.
– Mandami un messaggio sul cellulare!
– Ascoltami, ti prego. Il discorso che ti voglio fare merita un po’ del tuo tempo, devo guardarti in faccia, capire quel che pensi, sentire le tue ragioni.
– Eppure te l’ho già detto che non ho tempo, se riesci a dirmi tutto in un minuto…
– No, in un minuto, no! Cosa facciamo, non ti va di ascoltarmi?, sai, devo partire, cerco lavoro all’estero e sono confuso…
– Non vai più dallo psicanalista?
– Sì, ma ho bisogno delle parole di un amico.
– Proprio non vuoi capire, ognuno ha i suoi problemi, non posso occuparmi di te.
– Ti volevo solo parlare!
– Solo? Una bella pretesa, adesso mi hai infiacchito, ho sonno, vado a dormire.
Ti consiglio di rinunciare a spiegarti, credimi, non interessa a nessuno, magari scrivi qualcosa su Facebook, così ti parlano in cento e tutti insieme. Insomma, impara a modernizzarti. E accontentati.
Andreina Corso
04/10/2015
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