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Al cinema in sicurezza, nostra intervista a Furlan dell’Img cinemas di Mestre

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Il Viaggio di Fanny, film - evento all'Img Cinemas Mestre

Al cinema in sicurezza è possibile e anzi “normale” oggi grazie a una : ”Consapevolezza che il rispetto di poche e semplici regole serve a sé e agli altri ormai diffusa tra tutti gli spettatori”.

E’ necessario per ripartire, in quanto tra i mondi più colpiti dalle conseguenze che ha provocato la pandemia di COVID-19 vi è sicuramente quello cinematografico: il rischio e il pericolo di nuovi contagi hanno dato il via ad una catena di eventi che ha provocato lo stop delle riprese dei nuovi film ed anche il blocco dell’uscita di almeno un centinaio di film già pronti con effetti senza dubbio disastrosi.

Per decreto del governo la riapertura dei cinema è avvenuta il 15 giugno scorso nel rispetto delle norme igienico sanitarie vigenti che impongono agli spettatori di indossare sempre la mascherina, trovandosi in un luogo chiuso, per tutelare la loro salute e quella di chi è vicino.
È stata richiesta una dimostrazione alle persone di maturità, disciplina e consapevolezza, piccoli accorgimenti che permettono di proteggere noi stessi e gli altri.

Il dott. Gianantonio Furlan dell’Img cinemas di Mestre (Multisala Candiani) ha risposto con piacere a qualche domanda sul tema della riapertura e dell’affluenza nei cinema in questo periodo di parziale ritorno alla normalità, spiegando chiaramente quali sono le dinamiche che che garantiscono la sicurezza.

Com’è stata e com’è avvenuta la riapertura dei cinema, a seguito dell’emergenza sanitaria COVID-19, nel rispetto delle norme igienico sanitarie tutt’ora vigenti?
“La riapertura dei cinema per Decreto del Governo risale al 15 giugno scorso. Abbiamo tentato un primo approccio col pubblico, ma la totale assenza di nuovi film ci ha costretto a richiudere dopo appena un mese per riaprire solo a metà agosto. Le misure di sicurezza si sono via via modificate con ragionevoli interpretazioni della Regione che, attraverso tre diverse ordinanze, la cui ultima risale ad agosto, ha definito accettabili restrizioni per l’accesso in sala. Possiamo dire che al cinema la sicurezza è maggiormente garantita rispetto ad altri pubblici esercizi come ad esempio bar e ristoranti, le distanze sono garantite per l’alternanza di occupazione dei posti, per l’utilizzo della mascherina fino al raggiungimento del posto o comunque per ogni spostamento, per la possibilità di pre-acquistare i biglietti evitando le code, non ultimo per il tracciamento dei dati personali che permette la reperibilità delle persone in caso di contagi sospetti”.

Come definireste l’affluenza di questo periodo?c’è una buona ripresa?
“Il cinema vende film e a causa del rinvio al 2021 in tutti i mercati internazionali dell’uscita dei blockbuster americani ed europei che costituiscono la parte prevalente del mercato, stiamo sostenendo la stagione solo col prodotto nazionale e con qualche residuale film d’autore. In condizioni normali i film italiani costituiscono circa il 30% dell’intero mercato, infatti ad oggi gli spettatori al cinema sono circa il 70% in meno dello stesso periodo del 2019″.

È difficile gestire le procedure di sicurezza perché tutte le norme sanitarie vengano rispettate?
“Non è complicato gestire le norme di sicurezza soprattutto per la grande disponibilità e disciplina da parte degli spettatori. La consapevolezza che il rispetto di poche e semplici regole serve a sé e agli altri, è ormai diffusa tra tutti gli spettatori”.

Lo stop alle riprese di molti film che erano prossimi ad uscire nelle sale ha pesato sull’affluenza?
“Il problema non sono i film che non erano ancora terminati e che ora stanno per essere completati, ma tutti i film, almeno un centinaio, già pronti per uscire e bloccati ovunque. Se la normalizzazione è auspicata almeno per la prossima primavera, ci troveremo di fronte ad un interruzione delle uscite di quasi un anno”.

Avendo visto e vedendo ad oggi come sta andando la riapertura, si può parlare di un ritorno verso la normalità o si è ancora distanti ?
“Purtroppo il perdurare dello stato di emergenza, la scarsità dei film in uscita, la comprensibile diffidenza di ancora molti ex spettatori o potenziali spettatori ad andare al cinema, per quanto come già detto, luogo pubblico da considerarsi tra i più sicuri, rendono difficili le previsioni per un ritorno ad una normalità”.

“Il periodo natalizio sembra essere il primo crinale da superare con una buona proposta di film che ci rende moderatamente ottimisti. E’ certo comunque che l’abitudine e il piacere dell’esperienza cinematografica si possono definire solo rallentati mai compromessi”.

Alessia Tosi

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