Rientrato l’allarme all’aeroporto Canova di Treviso, da ieri pomeriggio infatti, la circolazione dei mezzi aerei è ripresa. Dalle prime ore del pomeriggio di mercoledì, la stazione aerea era rimasta bloccata a causa del guasto del sistema Radar, quello che permette ai velivoli di atterrare, ricevendo le informazioni esatte.
La colpa è tutta da attribuirsi al ‘’Non-directional beacon’’ (Ndb), un radiofaro che aiuta i piloti a capire dov’è situata la pista d’atterraggio. Funziona sui 301,5 Khz e lo gestisce la base militare di Sant’Angelo, la quale è anche incaricata della sua manutenzione, probabilmente trascurata.
L’impianto, definito da alcuni esperti ‘’obsoleto ed inquinante’’, mercoledì ha smesso di operare, provocando numerosi disagi ai passeggeri in arrivo e partenza da Treviso.
Tutto ciò, nonostante lo scalo sia dotato di un più evoluto e recente sistema di atterraggio strumentale (Ils) che aiuta soprattutto in condizioni di visibilità molto scarsa. L’impianto, che ha consentito qualche settimana fa al Canova di passare alla categoria superiore, esula comunque dall’utilizzo essenziale del Ndb.
Il trasmettitore è stato riparato con urgenza dai tecnici preposti, ma per evitare che la situazione si ripresenti, l’ente nazionale di assistenza al volo (Enav) e l’Aeronautica Militare, proprietaria del radiofaro, si sarebbero accordati che in caso di prossima necessità, le procedure di navigazione vengano effettuate da un Ndb diverso da quello di Treviso.
Alle 21 di mercoledì, la situazione era già migliorata ed è stato fatto atterrare il primo aereo proveniente da Londra.
Alice Bianco
[07/02/2014]
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