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Venezia: più letti per turisti che residenti: “Fermate le affittanze turistiche”

Tutta l'urgenza del problema nell'incontro indetto da Matteo Secchi (Venessia.com) e "Ocio", Osservatorio CIvicO sulla residenza di Venezia.

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A Venezia più letti per turisti che residenti: “Serve un Blocco Immediato delle Locazioni Brevi!”. A dirlo Matteo Secchi, leader di Venessia.com, assieme ad “Ocio”, Osservatorio CIvicO sulla casa e la residenza di Venezia. Pochi giorni fa, il 9 settembre, sempre loro avevano allertato l’opinione pubblica sul sorpasso da parte dei posti letto turistici sul numero di residenti a Venezia.
E’ servito? Qualche giorno dopo, il Comitato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO prese la decisione di non inserire Venezia e la sua laguna nella Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo.

A quanto pare la monetizzazione turistica che mangia il tessuto sociale di un centro storico è un processo non limitabile. Così, dopo l’abbattimento della soglia dei 50.000 residenti frantumata poco tempo fa, in questi ultimi giorni si è raggiunta e superata la quota dei 50.000 posti letto turistici.

Circa la metà di questi posti letto (il 44%) è in spazi che non hanno una destinazione d’uso turistico-ricettiva: sono case. Queste ultime sono cresciute a un ritmo impressionante da quando OCIO ha avviato il suo monitoraggio a gennaio 2019: allora erano 4.773 per 17.827 posti letto. Nella Città Antica di Venezia in questi ultimi 5 anni in media ogni due giorni una casa è scomparsa dal mercato residenziale per entrare in quello turistico.

Prosegue Matteo Secchi: “Poiché nessun governo sembra intenzionato ad invertire queste tendenze, la prospettiva che abbiamo davanti è quella di una città sempre più vuota di abitanti e sempre più piena di turisti”.
Il tema è stato affrontato oggi alla libreria Marco Polo, in campo Santa Margherita, in occasione della presentazione del Calendario de La Vendo, che annovera una serie (indicativa ma non esaustiva) di disposizioni che hanno contribuito sostanzialmente a questo fenomeno, non certo nuovo ma che con esse ha assunto dimensioni vertiginose.

Ed è un appello urgente quello lanciato oggi per salvaguardare l’identità e il tessuto sociale di Venezia dal portavoce di Venessia.com che chiede la misura drastica di un’immediata sospensione delle aperture delle locazioni turistiche.

Se oggi il numero di posti letto destinati ai turisti (50.016) supera quelli destinati ai residenti (49.211) significa che l’aumento delle locazioni brevi negli ultimi mesi, in cui si è parlato del problema, ha generato 800 nuovi posti letto, accentuando ulteriormente il problema dello spopolamento e rendendo sempre più difficile la vita quotidiana per i residenti nel centro storico.

Dunque: “Così come è stato realizzato un regolamento anti-paccottiglia per frenare l’apertura incontrollata di negozi di souvenir, è essenziale limitare la proliferazione delle locazioni brevi,” ha dichiarato Secchi.

Tra l’altro, acora una volta si sottolinea che l’imprenditorialità di affittare la propria casa per avere un sollievo sui redditi è una favoletta che si racconta dato si tratta di una realtà che costituisce una minoranza assoluta: molte delle strutture turistiche sono invece gestite da individui esterni alla città.

Allo stesso tempo i residenti sono costretti a sopportare gli inconvenienti derivanti dall’impennata di turisti, dunque la questione non è solo economica, ma riguarda la sopravvivenza stessa dell’essenza veneziana. L’invito di Secchi a contenere la crescita incontrollata delle locazioni brevi riflette la crescente preoccupazione per il destino di una città unica al mondo, costretta a confrontarsi con una monocultura turistica che minaccia di erodere il suo carattere unico e distintivo.

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4 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Pecunia non olet.
    La monocultura turistica porta tanti soldi anche se non a tutti a tanti sicuramente.
    Ritengo che non sia più possibile fermare questo abominio.
    Residente veneziana arrabbiata e sconfortata che non lavora col turismo.

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