Un gesto difficilissimo, dettato non dall’egoismo di voler vivere senza figli ma dall’amore di una madre che si rende conto probabilmente di non poter disporre di mezzi sufficienti per provvedere alla crescita del figlio in maniera ottimale. Quindi, con il cuore straziato, sceglie la strada estrema: l’abbandono.
Non un abbandono vigliacco e crudele ma un distacco consapevole e ragionevole, attraverso canali ufficiali di pubblica sicurezza.
Così, di domenica pomeriggio, i carabinieri di un comune dell’Alto Vicentino ricevono la visita della signora con il figlio in braccio: “Non posso più occuparmi di lui…”.
Il piccolo sta bene, è sano, ha tre mesi, e quella situazione, per quanto incredibile è reale. La madre racconta la sua storia, porge il bimbo ai militari spiegando di aver pensato l’unica cosa possibile perchè abbia ciò che lei non può assicurargli.
I militari hanno immediatamente attivato i protocolli per assicurare al bambino un posto idoneo dove crescere essenzialmente attraverso due strade: quella legale e quella assistenziale.
Il caso è stato notificato alla Procura dei minori, e intanto il bambino è stato portato all’ospedale di Santorso.
Sono stati avvisati i servizi sociali che operano nella zona. Provvisoriamente il bambino è stato portato all’ospedale e poi dovrebbe andare in una struttura protetta, una casa famiglia, in attesa di ulteriori sviluppi e decisioni.
Monica Manin
22/08/2015
Riproduzione vietata
(foto di repertorio)