Da tempo i cittadini stanno lanciando messaggi chiari al mondo della politica. Come? dalla raccolta delle firme per l’abolizione delle provincie alla non voglia di andare alle urne per esercitare il diritto di voto (astensionismo). Fatti che stanno mettendo la nostra classe politica di fronte alle loro responsabilità di una mala gestio che inevitabilmente porterà ad un radicale cambiamento dei costi della burocrazia e della politica. L’ottimizzazione dei costi del nostro stato è una priorità che non può più attendere e questa imporrà scelte sgradevoli anche per gli uomini della casta. Come? Non è questa la sede, né io sono la persona giusta a prescrivere ricette, ma data la proverbiale inerzia del nostro sistema mi chiedo cosa aspettiamo e, chi può, è bene si metta anche due mani sul cuore per il bene suo e della collettività . Per l’amministratore pubblico è ormai un imperativo contenere la spesa pubblica, come è stato per il buon padre di famiglia negli ultimi anni vedendosi ridurre il potere d’acquisto dei suoi emolumenti. Ma la nostra classe politica sarà all’altezza di questo esame? Auguriamoci di sì per il bene di tutti noi.
Per contro osserviamo che esiste anche un’altra Italia che lavora, guadagna, spende e che va in vacanza nonostante le difficoltà . Come è noto, la moda stimola agli acquisti anche i meno propensi a spendere: gli store di elettronica vengono assaliti per acquistare l’ultimo modello di telefonino o di pc, le località montane esauriscono ogni posto in occasione delle prossime festività ; ciò mi fa pensare che esistano due Italie e che una maggiore consapevolezza e di maturità da parte di tutti (politici e non) ci aiuterebbe a vivere meglio questo delicato momento.
[2011-11-22]
Mauro Trentini