Rammarico per i ritardi, orgoglio per aver tagliato i tempi grazie ad una forte unità di intenti istituzionale e di lavoro congiunto per costruire il futuro della comunità del Nord Est.Sono stati questi i motivi dominanti dell’intervento del presidente del Veneto Luca Zaia alla cerimonia di posa della prima pietra della terza corsia della A4 da Mestre a Villesse.
“Ai cittadini dovremmo forse presentare le nostre scuse per arrivare così in ritardo ad un appuntamento tanto importante – ha detto Zaia – anche se ora stiamo recuperando il ritardo in campo infrastrutturale”.
Alla cerimonia hanno partecipato anche il presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo, Commissario straordinario per l’emergenza A4, gli assessori alle infrastrutture delle due Regioni Renato Chisso e Riccardo Riccardi, la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il sindaco Loredano Marcassa.
“Se abbiamo il 30 per cento di strade in meno – ha continuato Zaia – rispetto alla media nazionale è perché ad un certo punto si è deciso che i nostri territori sono periferia dell’impero. Abbiamo 460 mila imprese, 130 mila disoccupati, soffriamo di divari fiscali coi Paesi vicini che fanno sembrare questi ultimi dei paradisi fiscali, l’economia dell’estremo Oriente mostra i muscoli. La competitività passa per gli investimenti e li vogliamo fare, abbiamo i progetti; se chiediamo soldi è per dare benzina ad una macchina economica e produttiva che lascia a Roma 7 miliardi di euro all’anno di tasse che non tornano più indietro. Pretendiamo le risposte”.
“Qui c’è una straordinaria voglia di fare – ha detto l’assessore Renato Chisso – e mai si sono visti così tanti cantieri aperti. Ma ci anima la soddisfazione di dare risposte alla gente e alla voglia di progredire: entro il 2015 il Veneto avrà una infrastrutturazione comparabile con quella della Baviera”.
“L’esperienza del Commissario nel Nord Est, che lavora gratis e si assume la responsabilità di firmare le carte, dimostra la nostra serietà – ha ripreso Luca Zaia – perché ci vuole coraggio per mandare avanti le opere pubbliche, quel coraggio che a Roma non hanno. Ci servono leggi sui lavori pubblici diverse, più regionali perché siamo anche stanchi di certificazioni che ci fanno arrivare di tutto nei nostri cantieri”.
A Zaia ha fatto eco Renzo Tondo, che ha richiamato la forza della collaborazione tra le due Regioni, che ha permesso di raggiungere risultati come il Passante e, appunto, una procedura per la terza corsia che abbrevia di almeno tre anni i tempi di realizzazione.
Da qui viene un esempio di serietà per tutta la classe politica – ha detto in sostanza – e viene anche l’invito a porre accanto alla rivendicazione dei diritti anche l’espressione dei doveri”.