Padova, giovedì sera: nuovo dramma di violenza di genere che ha portato all’arresto di un giovane straniero. Una ragazza di 21 anni, residente nella provincia padovana, è stata brutalmente aggredita per strada dal compagno, un 23enne di origini marocchine e solo la tempestiva reazione dei passanti attenti e premurosi ha evitato un epilogo ancora più tragico.
La scena si è svolta in via Tre Garofani, dove il 23enne tratteneva la giovane per il braccio, torcendole il polso. I presenti, testimoni dell’aggressione, hanno subito allertato il 118, che a sua volta ha immediatamente informato la polizia della gravità della situazione. La ragazza è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Padova, mentre il suo aggressore è stato arrestato e ora si trova dietro le sbarre in attesa della convalida dell’arresto.
La particolarità di questo caso risiede nell’applicazione del “codice rosso bis” da parte della questura di Padova, una procedura inedita in Veneto che consente l’arresto in flagranza differita entro 48 ore dal momento del reato, qualora siano presenti prove inequivocabili di violenza. Questa decisione rappresenta un nuovo segnale forte nella lotta contro la violenza di genere.
La giovane vittima, seppur provata, è al sicuro, mentre il suo aggressore, dopo essere stato accompagnato in questura dagli agenti delle Volanti, è ora nelle mani della giustizia. Dai racconti della ragazza emerge che la violenza non era un episodio isolato: giorni prima, aveva già subito un’altra aggressione fisica, perdendo i sensi e aveva dovuto essere soccorsa dall’assistenza medica.
Il contesto della relazione era già segnato da dinamiche tossiche, con la ragazza che, dopo circa un anno di convivenza, aveva deciso di porre fine alla relazione a causa dell’oppressione subita dall’uomo, che ostacolava ogni suo tentativo di migliorare la propria vita, come ad esempio cercare un impiego.
Il questore Marco Odorisio ha sottolineato l’importanza dell’intervento tempestivo dei passanti e la prontezza degli operatori sanitari, che ha permesso l’arresto differito del 23enne. La ragazza, oltre alle ferite fisiche, era visibilmente scossa e agitata, preoccupata per la propria incolumità a causa delle continue chiamate e messaggi minatori ricevuti dall’aggressore.
Fortunatamente, in questo caso è stato possibile fermare l’escalation che vedono sempre, alla fine, soccombere la donna.