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Lingua e cultura dei veneti del Brasile: due volumi di Giorgia Miazzo

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Pochi conoscono le dimensioni dell’emigrazione veneta: dal 1875 in avanti si calcola che quasi un milione di veneti abbiano cercato fortuna all’estero, viste le disperate condizioni nelle quali si era venuta a trovare la nostra Terra all’indomani dell’annessione all’Italia.

In buona parte andarono in Brasile, soprattutto negli stati meridionali, Rio Grande do Sul, S. Catarina, Paranà. Qui fondarono paesi e città, rimanendo però fedeli alla loro cultura, alle loro tradizioni, alla loro lingua.

Una lingua, “el talian” o veneto-brasilian, che va considerata l’ultima lingua neo-latina conosciuta, singolare koinè su base veneto-centrale nella quale si innestano termini brasiliani; una lingua “viva”, usata quotidianamente sul lavoro o all’università, per scrivere canzoni e poesie, per fare teatro, alla radio o alla tv.

E’ a questo patrimonio che Giorgia Miazzo ha dedicato anni di lavoro e di ricerche che si sono concretizzati in due volumi “Scoprendo il taliàn” e “Cantando in taliàn”: nel primo descrive la storia dell’emigrazione veneta a partire dal 1870, rappresentata tramite il lascito delle tradizioni e della musica, e propone racconti di vita che evidenziano usi e saperi veneti mediante la valorizzazione della cultura e della lingua, nel secondo propone uno strumento didattico su due livelli per insegnare il talian o veneto-brasiliano, attraverso l’utilizzo di musica, letture e focus culturali, dai quali emerge un contesto ricco di tradizioni.

Questo lavoro accresce il ruolo che Giorgia Miazzo ha saputo conquistarsi nel panorama degli studiosi dell’emigrazione veneta e italiana; la sua passione e la sua sensibilità unita a una non comune padronanza delle lingue, visto che parla perfettamente l’inglese, lo spagnolo e il portoghese, l’hanno portata a “vivere” in più occasioni con le comunità venete all’estero accumulando un enorme bagaglio culturale, umano e professionale.

Da sottolineare la preziosa prefazione del prof. Ulderico Bernardi che mette in risalto

“La persistenza culturale, l’attaccamento alla loro fede religiosa e alla famiglia, ai loro mangiari tradizionali, ai loro canti corali e ai modi di lavorare e di far festa nelle diffusissime Capelas – chiesa, cimitero, salone ricreativo, campo da bocce e da calcio – sono la testimonianza di quanto sia stato efficace il trapianto in terra straniera dei Taliàni, ponendosi come un caso tra i più felici al mondo di integrazione riuscita” e come i valori dei nostri veneti siano “ stati veicolati dalla lingua tradizionale, le cui vicende in quasi un secolo e mezzo sono passate dalla proibizione degli anni del secondo conflitto mondiale, quando anche il Brasile dichiarò guerra all’Italia, mettendo al bando le “lingue nemiche” – come el Taliàn e i dialetti germanici – fino all’inserimento recente del medesimo Taliàn nel Patrimonio Histórico e Artistico Nacional, tra i primi sei progetti di studio e tutela delle oltre 180 lingue locali (native) e le 20 lingue di immigrati in Brasile.”

E le lusinghiere parole che il prof. Bernardi, uno dei più autorevole studiosi dei fenomeni dell’emigrazione a livello continentale, riserva al lavoro dell’autrice:

“Merita dunque la più attenta considerazione la ricerca di Giorgia Miazzo, che avendo ben compreso e vissuto sul campo d’indagine quanto sia interessante e vitale la loro lingua per i discendenti degli emigranti partiti dal Veneto a fine Ottocento, si impegna a rendere consapevoli i Veneti contemporanei dell’orgoglio identitario con cui guardare alla storia dell’emigrazione” sono il miglior riconoscimento che Giorgia potesse sperare.

I due volumi, raccolti in un curato cofanetto, sono editi dalla “Editrice Artistica Bassanese”.

ETTORE BEGGIATO
Cittadino onorario
Serafina Correa
Rio Grande do Sul – Brasile

[06/03/2014]

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nuovi libri giorgia miazzo scoprendo il talian

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